Attualita'

Lavoratori dello spettacolo in protesta al Globe Theatre di Roma

I manifestanti, lavoratori dello spettacolo e della cultura, hanno occupato oggi il Globe Theatre a Roma contro le misure stringenti dei lockdown sul settore.

I lavoratori del mondo dello spettacolo sono stanchi, ed è per questo che proprio stamattina alcuni di loro hanno deciso di protestare all’interno del Globe Theatre di Roma, riproduzione della versione inglese seicentesca dell’età elisabettiana.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di riaprire l’Olimpico di Roma (in occasione degli Europei di calcio) a 17 mila persone, circa il 25% della capienza massima.

Si sono quindi levati dissensi dal mondo dello spettacolo, anche da parte di personalità importanti del settore ( ad esempio Giulio Rapetti, in arte Mogol, presidente della Siae) che hanno chiesto parità di trattamento tra mondo dello sport e cultura.

I manifestanti, dopo aver fatto il tampone (“Si sta svolgendo tutto seguendo le norme anticovid” assicurano) , sono entrati nel teatro di Villa Borghese, scelto per il fatto di essere ampio e all’aperto, per far sentire la loro voce: “Non vogliamo una riapertura senza sicurezza, che ci faccia ripiombare in un mondo del lavoro ancora più incerto e privo di garanzie. Riapriamo questo spazio a tutti precari, a tutti gli sfruttati, per riappropriarci di un tempo di confronto e autoformazione” dice uno di loro.

Ma c’è anche un altro grande problema: è da un anno e mezzo, infatti, che il settore sta soffrendo a causa delle restrizioni.

Quello della cultura e dell’arte è un mondo che è stato messo in ginocchio di continuo, a partire da quella che è stata definita da alcuni manifestanti una “falsa ripartenza” dello scorso anno.

“Adesso, mentre si discute di piani di ripresa e di Recovery Fund, è il momento giusto per strutturare una continuità di reddito e un’equa redistribuzione delle risorse. Abbiamo bisogno di una riforma strutturale del settore che parta dalle necessità dei lavoratori: dobbiamo rimettere al centro la nostra sicurezza, fisica e contrattuale” afferma un altro rappresentante dei tanti lavoratori.

Parole di solidarietà sono arrivate dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, che ha commentato l’accaduto ed è poi andato anche al Globe per confrontarsi con i lavoratori in protesta.

”Mi fa molto piacere che gli attori e gli artisti che stanno occupando il Globe Theatre oggi abbiano detto che il tema non è soltanto riaprire subito, ma è riaprire in condizioni di sicurezza avendo degli elementi certi per poter garantire una programmazione.Bisognerà puntare sui prossimi mesi che si prestano in Italia a una serie di eventi all’aperto, allargando un po’ le regole sui numeri, in sicurezza. Abbiamo bisogno come paese di avere le nostre piazze, le nostre arene piene di musica, di cinema, di danza, di teatro e di attività culturali”, ha poi concluso.

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