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Lago Sinizzo, dalle ferite del sisma 2009 ai 20mila visitatori a stagione

SAN DEMETRIO NE' VESTINI - La "nuova vita" del lago Sinizzo dopo il sisma 2009. Dopo le ferite, gli investimenti e il turismo di qualità.

SAN DEMETRIO NE’ VESTINI – La “nuova vita” del lago Sinizzo dopo il sisma 2009. Dopo le ferite, gli investimenti e il turismo di qualità.

Era un posticino riservato a pochi visitatori locali, poi è passato a un indistinto turismo di massa che penalizzava l’ambiente, ma adesso il lago Sinizzo è un luogo dove il territorio e la natura vanno a braccetto con un turismo di qualità, più rispettoso dei luoghi. Il tutto, dopo la grave ferita del terremoto 2009, che ha letteralmente “aperto” il terreno, facendo perfino finire in acqua alcuni tavoli e arredi.

“Il sisma 2009 – spiega a IlCapoluogo.it il sindaco Antonio Di Bartolomeo – ha danneggiato le rive del lago Sinizzo, formando delle crepe sugli argini. Nell’immediato post sisma, quindi, sono stati effettuati interventi per 580mila euro, di cui 320mila stanziati pre sisma con fondi Cipe, per sistemate le aree danneggiate e realizzare nuove aree verdi”.

Il processo di “trasformazione” del lago Sinizzo, però, era appena iniziato: “Nel 2016, con la precedente consiliatura abbiamo effettuato opere di ammodernamento di più ampio respiro, per valorizzare l’aspetto turistico, con percorsi pedonali, ampliamento dell’area picnic e dell’area barbecue. I lavori, per circa 120mila euro, sono durati circa 200 giorni e sono stati finanziati da un fondo Cipe del 2005. Dopo il 2016, inoltre, sono state fatte opere di urbanizzazione vera e propria, con l’arrivo dopo decenni della rete fognaria e della rete elettrica. Su questa falsa riga andiamo avanti cercando di creare un sistema ecocompatibile con il turismo”.

lago sinizzo

Quello voluto per il lago Sinizzo, però, non è un “turismo di massa” confusionario e irrispettoso dei luoghi: “Se nel pre sisma il lago era frequentato esclusivamente da turisti dell’aquilano, negli ultimi due anni abbiamo registrato circa 20mila presenze stagionali da ogni dove, grazie a una buona pubblicità. Inoltre abbiamo registrato un forte afflusso di camperisti, per puro caso, visto che dopo la visita di un camperista legato a una rivista di settore e alla successiva pubblicazione di un articolo sulla stessa rivista, le visite si sono moltiplicate, tant’è che abbiamo dovuto predisporre nuovi piazzali. Però l’amministrazione ha puntato ad alzare qualità del servizio, e con essa la qualità del turismo, anche attraverso la richiesta di una cifra simbolica per i parcheggi a chi veniva sul posto e si è notato che si è sviluppato un turismo più di nicchia, rispetto a quello più disordinato di massa, irrispettoso di ambiente e territorio, che pure c’era stato alla riapertura del 2015. Adesso la gestione è più puntuale, anche i turisti si sentono maggiormente controllati e per fortuna la qualità del turismo è migliorata“.

“Per quest’anno – prosegue il sindaco di San Demetrio – la situazione è ancora tutta da capire, considerate le misure anti Covid che al momento non ci danno certezza. Ci auguriamo che per maggio tutto si possa sbloccare e ci stiamo organizzando per portare il lago a sempre migliori condizioni, Quest’anno sto facendo predisporre un’evidenza pubblica per chi voglia occupare uno spazio per servizio food and beverage, uno spazio però da occupare con dignità e rispetto per l’ambiente”.

Anche perché, ben venga il turismo di qualità, ma il sindaco Di Bartolomeo precisa: “L’invito è sempre quello di venire a visitarci, ma sempre rispettando l’ambiente e il territorio che lo circonda, senza dimenticare che si tratta di un’area a vincolo paesaggistico”.

Per quanto riguarda il futuro, infine, l’obiettivo è quello di rendere organico il piccolo circuito già attivo tra il Lago Sinizzo e le Grotte di Stiffe: “Nell’ultimo PIT abbiamo chiesto 1 milione e 200mila euro, per predisporre un’area per servizi turistici importanti, sia per il lago che per le grotte. Dalle ultime notizie che ho dalla Regione, sembra che il procedimento stia arrivando a finanziamento. Ci augriamo quindi che in un paio di anni i nuovi lavori riescano a vedere la luce”.

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