Il taglio del vitalizio a Ottaviano Del Turco sarà effettivo, ma la famiglia ha intenzione di fare ricorso.
Ottaviano Del Turco non sta bene: ha il cancro, il Parkinson e l’Alzheimer: a Natale l’ufficio di presidenza del Senato ha deciso di revocargli la pensione o il cosiddetto vitalizio.
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Il provvedimento è stato adottato nei confronti dell’ex presidente della Regione Abruzzo secondo una legge del 2015, per le note vicende giudiziarie risalenti però al 2006.
Nessuna pietà nei confronti di un uomo, annientato da una lunga vicenda giudiziaria che lo ha visto in gran parte assolto, ma condannato relativamente a un’unica accusa della valanga che gli sono piovute addosso.
La revoca della pensione per Del Turco ha indignato il mondo civile e della politica: le reazioni non si sono fatte attendere.
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Adesso, anche la famiglia ha deciso di prendere provvedimenti verso la decisione della revoca, per fare in modo che vengano riconosciuti i diritti di un uomo, che è stato un grande statista e che oggi ha bisogno di cure e assistenza costante.
Come riporta Ekuonews a seguito delle patologie conclamate del padre il Tribunale di Avezzano ha nominato uno dei figli di Ottaviano Del Turco ‘amministratore di sostegno’.
Dopo la nomina, la decisione del Senato di votare la sospensione del vitalizio.
Il giudice tutelare del Tribunale di Avezzano, Fedora Volpe, citando il quadro clinico fornito dalla Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Clinica neurologica, aggiunge che le condizioni di salute di Del Turco sono molto gravi, dal momento che presenta, “un grave deficit del linguaggio che impedisce la costruzione di espressioni verbali con coinvolgimento del versante espressivo nonché quello della comprensione delle domande alle quali non è in grado di rispondere ancor meno con senso compiuto”.
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A sottolineare lo stato di salute dell’ex leader Psi, si parla di un “grave deficit della memoria sia a breve che a lungo termine ad eccezione di una residuale frammentaria memoria autobiografica molto remota. Ma senza estendersi al riconoscimento dei suoi familiari che infatti non riconosce più”.