Covid 19 e crisi economica

Lorsa, lavoratori dello spettacolo sollecitano confronto con la Regione Abruzzo

Lorsa: il comparto dei lavoratori dello spettacolo sollecita un incontro con la Regione Abruzzo: "Non possiamo più aspettare".

Lorsa, il coordinamento dei Lavoratori e Organismi dello Spettacolo dal vivo Abruzzo chiede un confronto immediato con la Regione.

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Il coordinamento L.Or.S.A.(Lavoratori e Organismi dello Spettacolo dal vivo Abruzzo), in data 3 marzo, ha richiesto l’apertura di un tavolo di confronto con la Regione, in particolare con l’assessore alla Promozione culturale Daniele D’Amario, “per poter avviare un dialogo costruttivo e propositivo, al fine di ottenere una più giusta regolamentazione del settore, all’insegna di criteri di lealtà, trasparenza, professionalità ed equità”.

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“Purtroppo, con rammarico, dobbiamo constatare che, a tutt’oggi, a distanza di oltre 3 settimane, non c’è stato alcun riscontro da parte delle istituzioni regionali”.

“Come abbiamo già rimarcato nella precedente comunicazione, si continua a non tener conto che questo coordinamento rappresenta le realtà professionali operanti nel territorio abruzzese e che le stesse sono attività produttive a tutte gli effetti,poiché generano lavoro, ottemperano alle norme fiscali e contributive e operano significativamente sul welfare regionale”.

I lavoratori dello spettacolo e gli organismi imprenditoriali e associativi, attraverso i quali le attività di spettacolo dal vivo(e culturale in senso lato)si realizzano, di fatto, sono equiparati dalla Regione Abruzzo alle realtà amatoriali, ovvero a chi non si dedica a queste attività in modo esclusivo e professionale, ma per diletto, esercitando un altro lavoroper vivere.Nulla da eccepire sull’impatto sociale delle associazioni amatoriali, ma è evidente come gli ambiti siano totalmente differenti. E differenti dovrebbero essere le misure legislative di ristoro e di sostegno”.

“Gli interventi adottati sino ad oggi hanno operato, purtroppo, sul modello interpretativo definito dalle attuali leggi regionali, riproponendo ancora una volta l’equivoco consueto”.

“Ribadiamo con forza che è indispensabile che del nostro settore venga data una chiave di lettura finalmente corretta e che venga fornito, alle realtà che rappresentiamo, uno strumento legislativo regionale di adeguato sostegno. Per ottenere questo risultato è imprescindibile un confronto con le istituzioni regionali, ormai non più procrastinabile”.

“Aspettiamo con fiducia un segnale di disponibilità. Non possiamo più attendere”

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