Sanita'

Valle Subequana, pochi medici di base: il colpo di grazia dal Distretto unico

Riunione del Comitato ristretto dei sindaci, Francesco D'Amore rilancia l'allarme sulla carenza dei medici di base in Valle Subequana: "Creare strumenti normativi per superare il problema".

Riunione del Comitato ristretto dei sindaci, Francesco D’Amore rilancia l’allarme sulla carenza dei medici di base in Valle Subequana: “Creare strumenti normativi per superare il problema”.

Medici di base che vanno in pensione, sostituti che non hanno interesse a “battere” i piccoli comuni e la carenza dei medici di base in Valle Subqeuana diventa un problema reale che colpisce i servizi essenziali. Lo ha ribadito il sindaco di Fagnano Alto, Francesco D’Amore, al tavolo del Comitato ristretto dei sindaci, chiedendo strumenti normativi adeguati a superare una situazione che diventa sempre più difficile, soprattutto nel contesto attuale segnato dall’emergenza Covid 19.

“È stata l’istituzione del Distretto unico sanitario a dare il colpo di grazia a una situazione già difficile”, spiega il sindaco D’Amore a IlCapoluogo.it. “Mentre prima c’erano i sotto distretti, con gli ambulatori di zona, oggi col Distretto unico un medico può avere un ambulatorio a L’Aquila e un assistito in Valle Subequana. Questo comporta evidenti difficoltà nelle visite domiciliari e un graduale abbandono delle zone più interne”.

E ogni pensionamento amplifica il problema: “Mi interfaccio continuamente con la Asl su queste problematiche, ma anche quando sostituiscono un medico che va in pensione, la stessa Azienda non può obbligare il sostituto a venire da noi; dal loro punto di vista, infatti, il nostro territorio, con pochi mutuati e difficoltà di comunicazione, non è proprio appetibile, quindi i nostri cittadini devono distrubuirsi sui medici rimasti nelle vicinanze, alcuni dei quali pure vicini al pensionamento”.

A questo punto “serve una soluzione condivisa; il problema è reale, nonostante mettiamo a disposizione gratuitamente le nostre strutture i medici non vengono a coprire tutta la popolazione; occorre creare strumenti normativi adeguati”.

In periodo di emergenza Covid 19, naturalmente, queste difficoltà si ripercuotono anche sulle attività di contrasto al virus: “Con l’Ecad abbiamo attrezzato gli uffici della Pro Loco per aiutare nelle prenotazioni del vaccino chi non è pratico di computer, ma poi gli stessi devono comunque recarsi nei punti vaccinali più vicini. Quella sui medici di base è battaglia da portare a termine, soprattutto in un momento come questo”.

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