Crollo San Pio delle Camere: dopo la tragedia, l’analisi delle responsabilità penali con l’avvocato Vincenzo Calderoni.
Due le vittime a San Pio delle Camere: Dzevdet Uzeiri e Cristian Susanu, operai di un’impresa edile del posto rimasti schiacciati dal crollo di un’abitazione lesionata dal sisma, dove stavano lavorando. Altri 3 operai e colleghi delle vittime sono riusciti a fuggire e prestare i primi soccorsi.
Crollo San Pio delle Camere, morti sotto le macerie: ora come 12 anni fa
La Procura dell’Aquila ha aperto un fascicolo per chiarire e verificare le responsabilità. Indaga anche sulla vicenda la Asl 1, sulle condizioni di lavoro e sicurezza del cantiere.
Crollo San Pio delle Camere: l’analisi delle responsabilità penali
“Dopo quello schianto orribile che si è portato via le vite di due lavoratori ci deve essere stato un attimo, sia pure brevissimo, di oscuro silenzio. Poi subito, mentre la polvere ancora aleggiava, è iniziato il processo mediatico che porterà a quello vero, nelle aule di Tribunale, per comprendere quale ragioni abbiano condotto al sacrificio di Dzevdet e di Cristian”.
“Non tanto e non solo per infliggere ai responsabili la giusta punizione, ma anche ad evitare che sulla stessa ara vengano immolate ancora altre vittime“.
“Nei fatti, gli uomini e le donne che collaboreranno a tali scopi, dovranno accertare con accortezza scientifica le cause ed il momento esatto del decesso: i corpi dei due lavoratori verranno sottoposti ad autopsia ad opera di un anatomopatologo che normalmente viene designato dal pm procedente. Prima di tale, indifferibile accertamento, non può essere concesso il nulla osta alla sepoltura”.
Crollo San Pio delle Camere: la verifica del rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavori
“Nel frattempo il pm avrà mandato una speciale aliquota di polizia giudiziaria a repertare il luogo con ogni mezzo possibile; ad ascoltare eventuali testimoni oculari, anche allo scopo di accertare le ragioni per le quali una squadra di operai era al lavoro in quell’edificio collabente, esposta ad un rischio tanto grave; se erano state adottate sul posto precauzioni proporzionate alla gravità della situazione o se, invece, erano state omesse”.
“Ulteriori accertamenti verranno svolti in ambito burocratico, perché prima di aprire un cantiere, ossia prima di inviare degli operai a lavorare in un determinato luogo, bisogna adempiere ad una serie di obblighi, espressamente ed analiticamente previsti dalla normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro“.
“In particolare il nostro ordinamento impone una valutazione preventiva dei rischi ad opera del datore di lavoro, che deve esporre in un articolato piano le valutazioni preventive effettuate e le misure adottate per elidere od attenuare i rischi per la salute dei lavoratori”.
“Tanto in fase di progettazione quanto, ancor di più, in fase esecutiva, il datore di lavoro viene affiancato, con compiti di consulenza specialistica e di verifica, da una serie di figure professionali altamente qualificate che lo debbono guidare nella redazione di documenti formali, atti a dimostrare l’intervenuta analisi e soluzione dei problemi legati alla sicurezza dei lavoratori in quello specifico cantiere, compresa l’istruzione dei singoli lavoratori sugli specifici rischi che potrebbero venere in essere.
Sempre a tutela della sicurezza del luogo di lavoro, vanno realizzate opere provvisionali atte a determinare un livello di sicurezza accettabile ed un’efficace via d’uscita in caso d’imprevisti“.
“In un sistema quale quello dettagliato dal nostro Legislatore, disgrazie come quelle accadute a San Pio non dovrebbero trovare il modo di venire in essere. Salvo l’imponderabile. Salvo l’errore umano”.
“E’ corretto sospettare che qualcosa ieri a San Pio delle Camere non abbia funzionato secondo la previsione normativa. Il processo mediatico e giustizialista, purtroppo, sorgeva mentre la polvere del crollo era ancora in aria; il processo vero sarà chiamato ad individuare proprio se si sono verificate omissioni; se tali omissioni siano o meno colpevoli e chi avrebbe dovuto porre in essere quelle specifiche attività, il cui venir meno ha determinato le due morti bianche.
Crollo San Pio delle Camere, quale figure sono chiamate a rispondere delle proprie responsabilità nelle morti bianche
“La nostra Costituzione impone l’individuazione delle persone penalmente responsabili, sicchè il PM indaga persone fisiche, note ed ignote. In casi di questo genere vengono normalmente iscritti nel registro degli indagati il titolare dell’impresa in quanto datore di lavoro, con i suoi preposti e dirigenti; i professionisti in quanto coautori del PSC (Piano di Sicurezza e Coordinamento che deve precedere l’ingresso in cantiere delle maestranze) e del POS (Piano Operativo per la Sicurezza) ovvero in quanto responsabili diretti della sicurezza in cantiere”.
Crollo San Pio delle Camere, la ricostruzione della tragedia
“Può accadere che vengano coinvolte anche altre figure professionali, fino a quella del direttore dei lavori, allorché venga accertata una sua ingerenza nell’organizzazione del cantiere”.
“Certamente verranno coinvolte nel processo i parenti delle vittime, titolari di una pretesa risarcitoria nei confronti di coloro che il processo dichiarerà responsabili”.
“Un’enorme disgrazia quella accaduta ieri a San Pio che si è portata via due vite umane e che stravolgerà l’esistenza di un’intera comunità, che di quel maledetto giorno porterà le stimmate per sempre”.
“Che serva di monito, una volta di più, a chè questa sia l’ultima tragedia”.
