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Randagismo, 1781 i cani abbandonati fra L’Aquila e provincia nel 2020

Randagismo: un vero e proprio problema figlio dell'inciviltà dell'uomo. 1414 i cani attualmente ospitati nei canili della provincia. Ecco come sta affrontando il fenomeno la Asl 1 dell'Aquila

1781 i cani vaganti presi e portati nei canili dell’Aquila e della provincia: oltre 1600 sono stati affidati. È solo un aspetto del randagismo sul territorio aquilano: un fenomeno che “altro non è che la conseguenza di comportamenti incivili da parte degli uomini”

Con l’aiuto e i dati forniti dal dottor Luigi Petrucci, dirigente veterinario della Asl 1, che opera presso il canile sanitario di Collemaggio a L’Aquila, andiamo ad analizzare tutto quello che si cela dietro al fenomeno del randagismo.

Il responsabile del servizio veterinario di sanità animale è il dottor Mario Mazzetti.

Come si evince dal rapporto del 2020, stilato dal servizio di veterinaria della Asl 1, sono 1781 i cani vaganti presi e portati nei canili dell’Aquila e della provincia.

Nel 2020 a L’Aquila e provincia sono stati 7536 i cani identificati, 1781 i cani vaganti presi dal servizio veterinario dal territorio e collocati nei canili sanitari: di questi, 1607 i cani affidati.

Attualmente sono 1414 i cani presenti nei canili in provincia dell’Aquila. “Il dato confortante è che, praticamente, rispetto all’anno scorso, il numero di cani presenti all’interno dei canili è sceso. Ci sono tante persone animate da coscienza civile che adottano prima di acquistare”, spiega Petrucci al Capoluogo.

“Il fenomeno del randagismo, molto diffuso nel territorio, sembra essere legato al mancato rispetto degli obblighi di identificazione e corretta gestione degli animali”. 

C’è un legame anche con la realtà rurale dell’hinterland aquilano che, in parte, “contribuisce ad alimentare inconsapevolmente il fenomeno”.

Nel tempo sono stati stati intensificati i controlli e ampliate le campagne di sensibilizzazione sul problema del randagismo senza dare però, i risultati sperati.

“Il rapporto annuale 2020 deve essere valutato con molta attenzione, perché di fatto ci consente di verificare se le azioni ‘straordinarie’ intraprese hanno dato i loro frutti. Come Asl 1 stiamo facendo il possibile per arginare un problema di salute pubblica e dai costi sociali altissimi”.

Tra i progetti della Asl infatti anche “Cerco casa sono un randagio”,  con il quale si è cercato di sensibilizzare la popolazione verso l’adozione di un cane.

“Il progetto, con la messa in rete della preziosissima collaborazione dal parte mondo del volontariato, intende offrire ai cani randagi la possibilità di trovare una famiglia affidataria nel più breve tempo possibile e contemporaneamente di operare in sinergia con quelle amministrazioni locali che intendono fattivamente attivarsi per affrontare il fenomeno”.

Qual è il problema reale nascosto dietro il randagismo?

Il cane non nasce randagio. Spesso i cani padronali vengono fatti partorire senza controllo e i loro cuccioli vengono poi abbandonati.

“Una pratica ‘selvaggia’ e ancora presente nel territorio. Non tutti sanno prendersi cura dei cani come dovrebbe essere fatto. Tanti prendono il cucciolo, non sanno gestirlo e viene successivamente abbandonato”.

I cani di proprietà quindi non custoditi adeguatamente e lasciati in giro durante la giornata, vaganti per la città, possono accoppiarsi senza controllo. Da qui nascono i nuclei di cani selvatici .

“Alla fine dell’anno 2020 il Ministero dell’Interno per il tramite della Prefettura dell’Aquila, interessata alle nostre iniziative, ci ha concesso un piccolo finanziamento per il Progetto ‘Cerco casa sono un randagio 2′ che di fatto ha inteso estendere le nostre nuove procedure immesse nei canili sanitari anche nei rifugi comunali e negli asili convenzionati per un periodo di sei mesi”.

“Non ci fermiamo mai, con controlli, vigilanza e cura. Nel corso dell’anno 2020 sono stati eseguiti 1737 controlli sierologici per leishmania ed ehrlichia, mentre 29 animali feriti gravi sono stati inviati alla Clinica universitaria di Teramo”.

Randagismo: obiettivi 2021-2022

“Alla luce dei dati esposti si può serenamente confermare che tutte le azioni intraprese per migliorare le attività di contrasto a questo fenomeno hanno prodotto degli ottimi risultati e offerto una nuova visione strategica, per la quale si richiede un investimento in termini di risorse e di obiettivi per affrontare almeno nel prossimo biennio Una serie di sfide”.

Gli obiettivi della Asl nel breve periodo sono questi:

Registrazione dei cani di proprietà al 100%, Registrazione di tutti i cani da guardia, Incremento delle sterilizzazione dei cani di almeno un ulteriore 50% annuo, Definizione degli standard qualitativi nelle strutture di ricovero e della tariffa minima giornaliera, Incremento delle attività di vigilanza e controllo con la creazione di nuclei operativi provinciali, Riconoscimento del ruolo del settore del volontariato“.

Il dottor Petrucci conclude lanciando un appello, per tutti quelli che sono indecisi se acquistare o prendere un pelosetto dal canile.

“Prima di comprare un cane di razza, fatevi un giro nei canili: sicuramente c’è un cucciolo che sta aspettando solo voi, un cane adatto alle vostre esigenze. Lo togliete dalla strada e dal canile, dandogli quell’amore di cui è stato privato. È un gesto di civiltà e di amore vero”.

“Soprattutto prima di prendere il cane, siate sicuri di essere adeguati: non sono giocattoli, hanno bisogno di cure, amore e tempo”.

I cani in fotografia sono in attesa di adozione, chiunque fosse interessato può rivolgersi al canile di Collemaggio, contattando Francesca Calabrese al numero 340/8688340.

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