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L’Aquila, tributi Case e Map: Comune avvia riscossione coattiva per i morosi

Passa in Consiglio la delibera sulla riscossione coattiva dei tributi di Progetto Case e Map. Il comune riallinea i conti: "sì agli aiuti per chi è in difficolta, ma i cittadini devono essere in regola".

Passa in Consiglio la delibera sulla riscossione coattiva dei tributi di Progetto Case e Map da parte dell’Agenzia delle Entrate. Il comune dell’Aquila rimette a posto i conti: ok agli aiuti verso le persone in difficoltà, ma “è importante che i cittadini siano in ordine con i pagamenti verso la P.A”.

Iniziano dalla delibera sulla riscossione coattiva dei tributi i lavori del consiglio comunale dell’Aquila, il punto 2 all’ordine del giorno. Ad illustrare la delibera il vice sindaco con delega al Bilancio, Raffaele Daniele. La delibera riguarda precisamente: “l’affidamento della riscossione coattiva delle entrate riferite a canoni di locazione e condominiale, oltre agli oneri di gas e acqua relativi a Progetto Case e Map“. Delibera approvata, dopo una lunga serie di interventi, con 21 voti favorevoli, 1 voto contrario e 5 astenuti. 

“Possiamo definire anomala la delibera che siamo chiamati a discutere e votare. La riscossione dei crediti, infatti, è un’attività tecnica e non politica, attività che viene demandata agli uffici. In considerazione, tuttavia, della sofferenza che negli ultimi 12 anni hanno mostrato gli uffici, attraverso gli strumenti consentiti dalla legge per il recupero dei crediti che l’ente vanta nei confronti dei cittadini, si rende necessario un intervento politico volto a salvaguardare il principio di buon andamento dell’amministrazione. Una classe dirigente matura deve rendersi conto della situazione. Solo un’amministrazione con i conti in ordine può permettersi di aiutare le persone in difficoltà. Ma affinché questa amministrazione abbia la forza di tutelare le fasce deboli, l’amministrazione non deve trovarsi a fronteggiare buchi di bilancio dovuti sia a chi oggettivamente non può pagare, sia a chi ci marcia“, ha spiegato il vice sindaco nel corso del suo intervento.

“Si è deciso, quindi, di riallineare i conti pubblici con un aiuto da parte dell’Agenzia delle Entrate, per sostenere la parte tecnica che è in sofferenza. C’è una legge, infatti, che stabilisce che possono esserci convenzioni con gli enti pubblici per la riscossione dei tributi. La delibera consentirà all’ente di incamerare nuove risorse. C’è bisogno di un’azione robusta per portare avanti la pianificazione dei lavori e degli aiuti che l’amministrazione ha programmato, per non lasciare indietro nessuno. La delibera sancirebbe il principio che l’amministrazione è al fianco del cittadino, ma il cittadino deve essere in ordine con i pagamenti nei confronti della pubblica amministrazione”.

L’assessore Francesco Bignotti ha presentato, poi, l’emendamento alla delibera, così spiegato nel corso dell’assise: “Inserire all’interno di questa azione di riscossione anche i debiti della refezione scolastica“.

“Sapete che più volte ho sollevato questo problema, raccomandando ai cittadini di adempiere a questi obblighi. Purtroppo dobbiamo dire che anche quest’anno si tratta di un debito rilevante, che supera i 120mila euro, contiamo più di 2mila utenti morosi“.

Dall’opposizione pesanti critiche all’atto deliberativo e al ritardo nelle tempistiche d’adozione. Si è posto l’accento su un atto considerato “difensivo e non produttivo. Già nell’aprile 2019 abbiamo affidato la riscossione di tributi generali all’Agenzia delle Entrate. Dopo due anni mi sapete dire quanto abbiamo riscosso? Non abbiamo riscosso un euro”, ha sottolineato il consigliere Lelio De Santis, di Cambiare Insieme. A fargli eco il consigliere Paolo Romano, di Italia Viva, “Si tratta di un palliativo per far stare tranquilli Corte dei conti e i vari organi preposti ai controlli finanziari. Ora arriva una delibera, ma dov’è la programmazione che c’è dietro? Prima di questa deliberazione, cosa è stato programmato per il recupero? Non si può semplicemente inseguire i problemi”.

Sulla questione tempistiche per l’approvazione della delibera è intervenuto il Capogruppo della Lega, Francesco De Santis. “La delibera arriva oggi in consiglio e non ad ottobre scorso, per una mia richiesta – fatta alla maggioranza – di attendere il momento tragico che stavamo affrontando, legato alla seconda ondata Covid. Credo che nessuno possa dire a questa amministrazione di aver sbagliato ad attendere qualche mese in più, vista la situazione. Del resto, si tratta di un atto che inciderà nell’intimità di queste famiglie. C’è chi non paga perché oggettivamente impossibilitato e non lo si può criminalizzare, ma c’è chi lo fa appositamente. Chi ci ha preceduto nell’amministrazione della città si è ritrovato una situazione economica devastata dal sisma, ma oggi ci vuole coraggio per venire qui e fare la morale sulle tempistiche per l’adozione di questo atto”. 

De Matteis, Forza Italia, ha evidenziato: “Le responsabilità nascono da un passato che non viene riconosciuto. Allora l’acquisto del Progetto Case avvenne in maniera sconsiderata, nessuno si preoccupò di come gestirlo. Attraverso quali risorse? Un patrimonio immobiliare immenso, nei confronti del quale ci fu solo silenzio da parte di signori che ora si mettono a pontificare. È da allora che nasce la catastrofe, dal 2009 in poi. E nel 2012 a qualcuno sfugge che durante la campagna elettorale venne sottaciuta la necessità di pagare quanto dovuto, perché era un’enorme scorrettezza nei conforti di tutti quei cittadini che, invece, pagavano fior di affitti e tributi”.

“Ancora una volta – scrivono in una nota i Capigruppo ed i Consiglieri di maggioranza di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Cambiamo, Unione di Centro e L’Aquila Futura – il centrodestra al governo dell’Amministrazione comunale ha dovuto confrontarsi con i devastanti effetti della mala gestione di chi ci ha preceduto. Dopo aver dovuto ripianare buona parte dei debiti fuori bilancio ereditati e aver affrontato l’iter di risanamento delle società partecipate, ci ritroviamo adesso a dover far fronte a quasi 10 milioni di euro mancanti dai canoni di locazione e dalle bollette degli alloggi del progetto CASE mai pagate e mai riscosse. Questa mattina, in Consiglio Comunale, abbiamo ribadito ancora una volta la nostra linea programmatica: equità e correttezza nel pagamento per tutti gli aquilani. I 10 milioni di euro mancanti sono soldi che il Comune avrebbe potuto investire in manutenzioni stradali, riqualificazioni urbane, interventi di sostegno alle fragilità, manutenzione del Progetto CASE stesso. Non è giusto consentire a chi non vuole pagare l’affitto o le bollette, nonostante sia nelle condizioni di contribuire, di continuare ad usufruire del Progetto CASE gravando sulle spalle di chi, da anni, paga sempre regolarmente affitti e bollette. Il provvedimento riguarderà in particolar modo coloro i quali hanno scelto deliberatamente di non pagare questi tributi nonostante avessero le condizioni per farlo: per le famiglie con fragilità sociali abbiamo invece da tempo costruito tutti gli scudi necessari per poter affrontare la grave crisi economica e pandemica. Vogliamo concludere questi cinque anni di governo lasciando il Bilancio dell’Aquila in condizioni di solidità e stabilità per affrontare un futuro che si preannuncia difficile. Questa la promessa fatta in campagna elettorale anni fa, questa la promessa che stiamo mantenendo”.

 

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