Emergenza coronavirus

Vaccino Covid19, Marsilio chiede di poter usare solo prime dosi contro variante inglese

Emergenza Coronavirus, Marsilio: "L'Abruzzo chiede più vaccini per le zone rosse e l'autorizzazione a somministrare solo le prime dosi per sconfiggere la variante inglese".

Marsilio: “L’Abruzzo chiede più vaccini per le zone rosse e l’autorizzazione a somministrare solo le prime dosi per sconfiggere la variante inglese”.

“Negli ultimi due giorni – dichiara il presidente Marco Marsilio – tutta la stampa nazionale è dominata dal dibattito sulla chiusura delle scuole, considerata l’evoluzione della variante inglese in particolare. L’Abruzzo, insieme ad altre regioni, da lunedì vedrà chiuse le scuole primarie e secondarie, assicurando la didattica a distanza e quella in presenza solo a particolari categorie. Nel frattempo, ho dato disposizioni alle Asl perché venga data priorità alla vaccinazione per il personale scolastico: prima completiamo l’operazione, prima potremo riaprire in sicurezza. In questo, l’Abruzzo ‘anticipa’ le decisioni che saranno assunte a livello nazionale. La scelta non è ‘ideologica’: chiunque si trovi di fronte alla diffusione della variante inglese, non può che registrarne gli effetti e agire di conseguenza. La Gran Bretagna, non a caso, ha seguito questa strada: rigide chiusure, anche delle scuole (la cui riapertura è prevista l’8 marzo) e campagna vaccinale a tappeto. Per seguire fino in fondo la vincente strategia britannica, ora serve accelerare nella campagna vaccinale”.

“L’Abruzzo – prosegue Marsilio – procede a somministrare le dosi a seconda di quante ce ne vengono distribuite, come il resto delle regioni fanno da ormai due mesi. E al netto delle scorte per i richiami. Tutti riponiamo grande speranza nell’accelerazione della produzione e delle relative forniture. Ma nell’attesa – e nella consapevolezza che l’industria farmaceutica potrebbe non essere in grado di incrementare a breve la produzione – insieme all’assessore Verì abbiamo chiesto al Commissario Arcuri e al Governo due cose: 1) autorizzare la somministrazione immediata della prima fase, ritardando la seconda; 2) chiedere dosi aggiuntive per le zone colpite dalla variante inglese in misura significativa. Autorizzare la somministrazione della prima dose rinviando i richiami, significherebbe liberare il magazzino attuale, con un incremento immediato del 25-30% delle persone vaccinate. Incremento che aumenterà con le prossime consegne. Troviamo convincenti le spiegazioni scientifiche più volte illustrate da illustri scienziati e Istituti di ricerca a favore di questa tesi, e speriamo che anche Governo e Commissario, insieme ad Aifa e Iss, possano condividerle. L’emergenza è adesso, la terza ondata è arrivata e l’area metropolitana di Chieti-Pescara l’ha impattata tra le prime in Italia. Per interrompere la catena dei contagi occorre agire subito, e garantire al maggior numero possibile di persone di avere l’immunità garantita da una prima dose per arrivare fino all’estate, quando le condizioni climatiche (come accaduto lo scorso anno) concorreranno ad abbattere la velocità di circolazione. Dopo, avremo tutto il tempo (e le dosi) per completare i ‘richiami’. Quanto al secondo punto, non si tratta solo di invocare ‘solidarietà’, che sappiamo non mancare da parte di nessuno. Spero si capisca che bloccare i focolai più aggressivi sia interesse di tutti, perché la battaglia che stiamo conducendo per confinare la variante inglese e impedirne la moltiplicazione e la diffusione incontrollata sul resto del territorio, serve a preservare tutta l’Italia da conseguenze peggiori. Intanto, cominceremo a ‘dare il buon esempio’ in casa nostra: martedì il Dipartimento Salute della Regione riunirà le Asl con il referente della campagna vaccinale. Oltre a stilare il nuovo cronoprogramma per completare prioritariamente la vaccinazione del personale scolastico, verrà pianificata una redistribuzione delle dosi disponibili in Abruzzo per incrementare la campagna nelle zone rosse. Venerdì scorso ho sottoposto questo tema ai sindaci dei capoluoghi e ai Presidenti delle province, riuniti per una doverosa consultazione in vista della nuova Ordinanza, e ho trovato da parte di tutti unanime consenso a questo modello solidale e collaborativo. Nessuna guerra di campanile. A 50 anni di distanza dalle rivolte che sconvolsero l’Abruzzo, possiamo ben dire che di strada ne sia stata fatta molta, e credo che tutti gli abruzzesi debbano andare orgogliosi di questo risultato e del senso di comunità che oggi si respira di fronte alla tragedia che stiamo vivendo”.

leggi anche
covid test
Gli aggiornamenti
Covid 19 in Abruzzo, 568 nuovi casi positivi
dad
Emergenza coronavirus
Didattica a distanza in Abruzzo, il day after
pizzoli
Emergenza coronavirus
Covid 19, Pizzoli sotto osservazione: 40 casi partiti da scuola
scuole materne covid
Emergenza coronavirus
Scuole dell’infanzia aperte in Abruzzo, il corto circuito che indigna
draghi
Attualita'
Covid 19, il primo Dpcm Draghi: le regole fino al 6 aprile
marsilio covid
Emergenza coronavirus
Covid 19 Abruzzo, i Comuni che restano in zona rossa
covid vaccino
Utili
Vaccino Covid L’Aquila, da oggi attiva la sede unica di via Ficara
Il 'gioco' di Quagliariello: Chiodi per Testa
Politica
Covid 19 e misure, passare subito a colori provinciali o comunali
vaccini over 80
Vaccini: facciamo chiarezza
Vaccini Covid, più prime dosi che richiami: la strategia dell’Abruzzo
marsilio
La richiesta
Vaccini Covid Abruzzo, dosi anche agli studenti maggiorenni: la richiesta
spostamenti controlli
Le nuove misure
Nuovo DPCM, spostamenti, scuole, ristoranti e palestre: tutte le regole
covid vaccino
Il piano
Vaccini Covid Abruzzo, dosi a tutto il personale docente entro una settimana
marsilio
La campagna di vaccinazione
Vaccino Covid Abruzzo: arriveremo a 10mila al giorno, ok a sole prime dosi
covid vaccino
La segnalazione
Vaccini Covid alle categorie fragili, ma non per tutti: è caos
vaccino covid
La campagna di vaccinazione
Vaccini Covid Abruzzo, poche dosi ma usate bene: dati e previsioni