AttualitÀ

L’Abruzzo, la terza ondata del Coronavirus e il Vaccino Gate

L'Abruzzo e la terza ondata di Coronavirus. Il contributo di Nando Giammarini

La tanto temuta terza ondata di contagi è, purtroppo arrivata anche nel nostro Abruzzo.

Stando a quanto sostengono famosi epidemiologi è la fase peggiore dall’inizio dell’infezione anche se con l’esperienza precedente si ha una maggiore conoscenza della patologia e si riesce a gestire diversamente i pazienti che hanno avuto la sfortuna di aver contratto il virus. Purtroppo si tratta di un delicato problema che impatta direttamente sulla salute fisica e, di conseguenza, psichica delle persone.

Il nostro Abruzzo che nella prima ondata epidemiologica, quella del marzo scorso, era risultato pressoché indenne con un numero bassissimo di infettati ora si trova a fare i conti con un alto numero di contagi. Pur persistendo in area arancione, in provincia dell’Aquila si è presa la decisione di collocare in zona rossa per dieci giorni (dal 25 febbraio al 7 marzo) cinque comuni: Ateleta, Campo di Giove, Cansano, Rocca Casale e Ortona dei Marsi. Decisione poi ribaltata, nella giornata di venerdì 26, da un’ordinanza del Presidente della Regione Abruzzo che, visti i miglioramenti nei comuni interessanti, ha optato per far uscire dalla zona rossa Campo di Giove, Cansano, Ortona dei Marsi, e Roccacasale.

Oltre alle province di Chieti e Pescara, in primis l’area metropolitana, in fascia rossa già dal 14 febbraio a fronte di un repentino incremento dei contagi dei quali si stima il 50% dei casi siano riconducibili alla variante inglese. Ciò anche in funzione delle valutazioni e dei suggerimenti del GTSR ( Gruppo tecnico scientifico regionale ) Rispetto a ieri si registrano 594 nuovi casi (di età compresa tra 7 mesi e 102 anni); di questi, 63 fanno riferimento a cittadini residenti o domiciliati in provincia dell’Aquila, 201 in provincia di Chieti, 234 in provincia di Pescara, 92 in provincia di Teramo più dieci decessi di età compresa tra i 56 e 96 anni. Così suddivisi: 3 in provincia di Chieti, 4 in provincia di Teramo, 2 in provincia dell’Aquila e 1 residente fuori regione .

A fronte di questi dati – davvero una strage degli innocenti, con la curva epidemiologica in netto aumento esponenziale – dobbiamo necessariamente, soprattutto i giovani che si sentono dei padreterni, recepire i continui appelli dei virologi. Uno per tutti quello del primario del reparto malattie infettive del nosocomio aquilano, Alessandro Grimaldi il quale invita costantemente al rispetto delle regole evitando gli assembramenti, all’uso dei DPI ( dispositivi di protezione individuale ) quali mascherine, guanti, gel disinfettante e distanziamento sociale. In Abruzzo attualmente abbiamo 12731 positivi di cui 614 pazienti sono ricoverati in reparti Covid dei vari ospedali 74 in terapia intensiva, mentre gli altri 12043 sono quarantena domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.

Oltre a questo quadro disarmante fino a ieri c’era il sospetto di un caso di variante sudafricana. Si tratta di un uomo di Avezzano, i cui familiari e contatti sono stati immediatamente posti in isolamento fiduciario con sorveglianza attiva da parte della Asl – che è rientrato dall’Umbria, regione in cui si trovava per lavoro, ed immediatamente trasferito allo Spallanzani di Roma ove, a seguito di un quadro clinico più approfondito è stato fortunatamente smentito il caso di variante sud africana del Covid.

Intanto sul fronte del sistema vaccinale dopo il personale sanitario, le forze dell’ordine, gli ultraottantenni, i portatori di handicap è la volta del personale della scuola: docenti e non docenti. Tra costoro in provincia di Pescara si sono verificati episodi di dubbia correttezza in quanto gli insegnati convocati sono stati rimandati a casa adducendo come motivazione la mancata autorizzazione del Ministero della Salute per l’impiego del vaccino Astra Zeneca sulla fascia d’età che va dai 55 ai 65 anni.

Sembra che i vaccini siano stati somministrati, senza alcun rispetto delle graduatorie e delle priorità, ad altre categorie. Di qui l’intervento della Procura della Repubblica, attraverso i sostituti procuratori Luca Sciarretta e Anna Benigni, volta a far piena luce su un fatto di inaudita gravità. Analoga situazione si pensa, ma è solo un’ipotesi, possa essersi verificata all’Aquila e subito riportata sui social e sugli organi di stampa.

Insomma parliamo di un Vaccino Gate su cui ci auguriamo gli inquirenti facciano piena luce. È fuori dal mondo che si vaccinino gli amici degli amici, come candidamente ammesso anche da un sacerdote che ha dichiarato essere stato chiamato da un amico nipote di un manager e si lascino dietro persone in prima linea. Intanto tra una miriade di voci, che vanno vengono e possibili di cambiamento finché non viene pubblicato, si attende il nuovo Dpcm che scatterà il 6 marzo e dovrebbe essere valido per un mese imponendo così divieti e restrizioni anche per Pasqua e Pasquetta, le seconde dell’era Covid.

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