Covid 19 e crisi economica

#tudachepartestai: i lavoratori abruzzesi del settore turismo scendono in piazza

#tudachepartestai: il settore del turismo a causa della pandemia è in ginocchio. Il Comitato spontaneo per i lavoratori Abruzzo scende in piazza, davanti all'Emiciclo, per chiedere al governo regionale aiuti concreti nel più breve tempo possibile. Il video del Capoluogo.

“Il lavoro in questo momento è l’unica variante per uscire da questo pantano: noi lavoratori abruzzesi del settore turismo  siamo in ginocchio e senza speranze, dimenticati dal governo e dalle istituzioni”.

È un grido di dolore, quello che accomuna diversi piccoli imprenditori del settore turistico abruzzese, riuniti nel Comitato spontaneo lavoratori Abruzzo che oggi si sono dati appuntamento all’Emiciclo, sede del Consiglio regionale, per protestare pacificamente e chiedere aiuto e sostegno alle istituzioni locali.

Per la Regione Abruzzo c’era il vice presidente della Giunta regionale, Emanuele Imprudente.

#tudachepartestai è l’hashtag legato alla protesta: ci sono albergatori aquilani, gestori di b&b che non vengono solo dal capoluogo ma anche dalle zone intorno: dalla Marsica, da Ovindoli, dall’Abruzzo interno aquilano, o dal Parco Nazionale d’Abruzzo: tutti territori che vivono da sempre di turismo, messi in ginocchio dalla pandemia, dalle lunghe chiusure, dall’impossibilità di spostarsi da una regione all’altra.

Una situazione drammatica per i tanti albergatori, ristoratori e titolari di attività legate al turismo montano abruzzese, dopo mesi di chiusure e guadagni azzerati: “È un continuo stillicidio. Per lo Stato possiamo stare aperti, ma non ci si può muovere dalla propria regione”.

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“Vogliamo mettere al centro dell’attenzione il tema del lavoro: chiediamo solo questo, lavorare! Noi abruzzesi siamo abituati a rimboccarci le maniche, non vogliamo piangere, ma semplicemente esecutare un nostro diritto. Se la pandemia chiede nuove chiudere, allora sia il governo locale che quello centrale devono darci una mano”, spiega al Capoluogo Annalori Barbati, albergatrice di Ovindoli, tra i promotori del Comitato.

“Non molliamo e non andiamo via, dietro le nostre attività chiuse da mesi ci sono famiglie intere appese a un filo: non si può fermare tutto un settore in questo modo, soprattutto senza garantire aiuti certi e veloci”.

“Campo Imperatore aveva già dei problemi, ma una crisi come questa non l’avevamo mai vista: per noi legati al settore sciistico la stagione è finita senza mai cominciare, a fronte di spese sostenute praticamente quotidianamente e con la speranza di poter aprire lo scorso 15 febbraio. I ristori avuti fino ad ora hanno semplicemente tamponato: c’è bisogno di un piano di sostegno per tutti e nel breve periodo, spiega al Capoluogo Luigi Faccia, direttore della scuola sci Assergi- Gran Sasso.

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“Solo di riscaldamento spendiamo una media di 4 mila euro al mese, senza aver incassato nulla praticamente da ottobre. Non possiamo aspettare: abbiamo bisogno di aiuto”, dice al Capoluogo Ada Fiordigigli, titolare dell’omonimo albergo che si trova alla base della Funivia.

Le richieste portate all’attenzione della Regione Abruzzo dal Comitato spontaneo lavoratori per sostenere il settore legato al turismo

“Poichè noi crediamo che i cittadini devono essere tutelati da un punto di vista socio-economico e sanitario, ricorderemo ad alta voce ai vertici delle istituzioni che spetta a loro l’obbligo morale e istituzionale di garantire la salvaguardia economica e sociale dell’intera nazione.

PREMESSO CHE:

– Gli abitanti in Italia sono 60.317.000;
– Il totale dei contagiati sono 2.583.790 pari al 4,3% della popolazione;
– Dei contagiati Covid il 96,5% è guarito e il 3,5% purtroppo è deceduto
– Che nella stima dei morti Covid ad oggi ancora non è possibile sapere se coloro che sono
deceduti lo sono stati per Covid o con Covid per mancata distinzione clinica dei pazienti;
– Che il 97% dei deceduti aveva gravi patologie pregresse con eta media di anni 81;
– I deceduti Covid sono 89.820 pari al 0,10% della popolazione italiana;
– Che non sono state attuate le assistenze domiciliari con conseguente sovraffollamento degli
ospedali, oggi invece riprese in considerazione dall’AIFA;
– Che, nonostante l’emergenza sanitaria, non sono state create, in un anno, strutture
ospedaliere tali da far fronte alla situazione sanitaria;
– Che con appositi forme di legge sono state imposti protocolli sanitari standardizzati e non
cure in scienza e coscienza che dovevano essere valutate e studiate caso per caso da chi ne
aveva le competenze
– Che è stato vietato l’uso dell’idrossiclorochina, del plasma iper-immune e degli anticorpi
monoclonali, il primo reintrodotto dal Consiglio di Stato e il secondo reintrodotto dall’AIFA;
– Che i DPCM con sentenza del 16/12/2020 del Tribunale di Roma sono stati dichiarati
incostituzionali e illegittimi;
– Che il 10 febbraio il Consiglio di Stato è chiamato ad esprimersi sulla costituzionalità e la
legittimità dei Dpcm;
– Che ad oggi ancora non si è certi dell’uso diagnostico dei tamponi (ne vengono usati circa 78
tipi) nessuno dei quali approvato dalla Comunità Europea e sui quali insiste una vacatio legge dopo l’abrogazione della Direttiva 98/79/CE e l introduzione del regolamento UE 2017/746 del parlamento Europeo del 05/04/2020 in vigore dal 2022, inoltre l’Oms ha richiesto espressamente che sia fornito il numero dei cicli di sviluppo degli esami di laboratorio che era stato gonfiato per trovare qualsiasi virus;
– Che le varianti del virus possono essere innumerevoli come per tutti i virus influenzali ed è impossibileed illogico combatterle tutte;
– Che l’Oms nel 2021 ha affermato che senza sintomi, anche se positivi al tampone, non si è malati di Covid 19, non si è infettati dal virus Sars Cov 2 e non si può, quindi, contagiare nessuno;
– Che è stato completamente sottovalutato il problema dei contagi sui mezzi di trasporto costantemente sovraffollati;
– Che ad oggi ancora non vengono pagati la stragrande maggioranza dei ristori se pur inconsistenti e non proporzionati al danno economico ricevuto sia da parte dello Stato che della Regione Abruzzo;
– Che il presente comitato istituirà un comitato tecnico scientifico di parte con la partecipazione di avvocati, commercialisti, medici, statisti, ingegneri e tecnici della sicurezza sul lavoro per individuare se eventuali provvedimenti statali e nazionali siano necessari e non danneggino ulteriormente a livello economico il settore turistico- alberghiero, di ristorazione e in generale il tessuto economico della PMI e che si pretende la visione dei verbali dei CTS nazionali e Regionali;

NOI RITENIAMO CHE SIA INDISPENSABILE ADOTTARE LE SEGUENTI MISURE per tutte le attivita’ produttive abruzzesi e italiane:

1. Pagamento immediato dei ristori della Legge Regionale 10 del 03/06/2020 e sblocco dell’emendamento per il ristori con parametri riferiti al mese di marzo 2019;
2. Finanziamenti pubblici per l’acquisto di macchinari di sanificazione ambientale;
3. Riapertura immediata di tutte le attività con protocolli sanitari chiari e definitivi;
4. Apertura dei confini tra regioni di colore giallo per fini turistici;
5. Abbattimento delle aliquote IVA dal 10% al 4% nel settore turistico e della ristorazione;
6. Aumento dal 20% al 50% per 5 anni della Decontribuzione Sud ;
7. Decontribuzione totale sulle nuove assunzioni per gli over 40 licenziati a seguito dell’emergenza Covid 19;
8. Abbattimento del 50% dell’aliquota di imposizione fiscale per le annualità 2022-2025;
9. Sospensione delle imposte dirette ed indirette per l’annualità 2020/2021 e successiva restituzione in 120 mesi con abbattimento del 60% sulle imposte indirette.
10. Trasformazione dei ristori in indennizzi che non siano inferiori al 50% del mancato fatturato rispetto alla medie delle due annualità precedenti 2018/2019;
11. Blocco immediato di tutte le vendite dei palazzi di interesse storico-artistico, strutture ricettive e stazioni sciistiche a capitali esteri per 5 anni;
12. Blocco per 5 anni degli affitti e delle vendite di locali commerciali dove ci siano state esercitate attività turistico alberghiere e di ristorazione cessate a causa della crisi Covid19;
13. Istituzione di un fondo di solidarietà costituito dal 30% degli stipendi della politica (stato, regioni, comuni ecc..) da distribuire in modalità di mutuo soccorso a coloro che vengono sottoposti ad azioni giudiziarie in seguito al danno conseguente alle chiusure imposte dai Dpcm;
14. Finanziamento ponte con fondo perduto del 50% sul 45% del mancato fatturato, sulla base della media delle annualità 2018/2019, con garanzia Mediocredito e restituzione del 50% a 15 anni e con preammortamento di 24 mesi.
15. Inserimento delle Partite Iva aperte dopo aprile 2019 tra i fruitoti di contributi e ristori;
16. Annullamento della Tari nei mesi di mancato fatturato;
17. Ristori e rimborsi per le attività di B&B senza Partita Iva;
18. Blocco degli affitti per le attività chiuse a seguito dei Dpcm e per coloro che hanno avuto un fatturato inferiore al 60% degli anni precedenti;
19. Blocco della fatturazione delle utenze di luce, acqua e gas per le attività con assenza di fatturato;

 

Il video del Capoluogo dall’Emiciclo:

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