Lutto

Velino, un mese di ricerche: è il tempo del dolore e del silenzio

Sono le 13,30 del 20 febbraio quando Efrom fiuta le tracce di Gianmarco Degni. È passato quasi un mese dall'inizio delle ricerche. Lunedì l'ultimo saluto a Tonino, Gian Mauro, Gianmarco e Valeria.

Sono le 13,30 quando Efrom fiuta le tracce di Gianmarco Degni. È passato quasi un mese dall’inizio delle ricerche.

26 giorni dopo quell’escursione cancellata dalla valanga che ha ricoperto Valle Majelama, spezzando quattro vite, i soccorritori hanno ritrovato i quattro amici, per restituirli alle proprie famiglie.

Velino, trovato anche l’ultimo escursionista disperso

Non potevano essere troppo distanti. Almeno questo è stato ieri, sabato 20 febbraio, il punto di partenza dei soccorritori. In Valle Majelama, precisamente nella zona sottostante al Colle del Bicchero, sono tornati ieri per trovare anche l’ultimo disperso. Gianmarco Degni, 26 anni di Avezzano.

Ricerche complicate fin da subito. La nebbia ha avvolto per diverse ore del mattino parte del Velino. Al campo base di Forme di Massa D’Albe, alle 8 del mattino, la situazione era questa.

Dal versante di Ovindoli, però, la visibilità era migliore. Da lì sono partiti i soccorritori, con gli sci, le pale, le unità cinofile. Operazioni relativamente lunghe, momenti di angoscia per la temperatura che iniziava a salire, paventando l’ipotesi che si dovesse desistere a causa del rischio valanghe.

Il ritrovamento è avvenuto a 10 metri di distanza dalla posizione in cui erano stati ritrovati gli altri 3 escursionisti, il giorno precedente.

“Si cercava dal punto che venerdì ci ha portato ad individuare e recuperare i primi tre copri. Via Via si è provato ad estendere il raggio d’azione, fino a quando il conduttore non ha notato che il suo cane (Efrom ndr) manifestava un interesse rilevante un’un’area precisa. Da questo esatto momento, tutte le successive operazioni di sondaggio fatte in quella zona hanno permesso di localizzare il corpo, sotto un manto di neve non particolarmente consistente“. Circa 1 metro e 40, ci ha spiegato il finanziere scelto Angelo Centi.

Non erano così in profondità, allora. Erano su un’area battuta già la sera del 24 gennaio. Quel giorno maledetto che ha strappato via Tonino Durante, Valeria Mella, Gianmarco Degni e Gian Mauro Frabotta all’affetto delle loro famiglie.

Fondamentali per il ritrovamento dei corpi i cani, “che hanno operato fin dal primo momento in cui è stata messa in sicurezza, attraverso la bonifica, l’area valanghiva. Importante, logicamente, anche l’abbassamento del manto nevoso. Grazie all’innalzamento termico la neve è scesa all’incirca di un metro e mezzo”, hanno spiegato alla redazione del Capoluogo il luogotenente Paolo Passalacqua e il Brigadiere Andrea Giorgetti del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.

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La ricostruzione fatta dalle forze impegnate nelle ricerche – Vigili del Fuoco, Soccorso Alpino e Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, Esercito con il 9° Reggimento Alpini, Polizia, Carabinieri e Protezione Civile – è che i quattro avezzanesi siano stati colpiti dalla valanga intorno alle 10,30 del mattino della mattina del 24 gennaio, qualche ora dopo dall’inizio del loro percorso, destinazione Colle del Bicchero. Avevano lasciato le loro auto nelle vicinanze del Rifugio di Casale di Monte.

Erano quasi giunti alla meta quando, a circa 1800 metri d’altezza sotto i colpi di acqua, neve e vento, si sarebbe staccata, dal fronte sinistro, rispetto al sentiero 8 da loro percorso, la slavina, trascinando gli escursionisti verso il lato destro della vallata. Dopo l’utilizzo di tecnologie che hanno permesso di scandagliare la neve, di professionalità giunte da tutta Italia, e dopo qualche giorno di stop in cui i soccorritori hanno continuato a studiare le carte per approfondire la strutturazione del terreno di Valle Majelama e capire lo spostamento dei vari strati di neve accumulatisi, grazie soprattutto all’abbassamento della neve i cani (in particolare il cane Simba, arrivato da Bologna, mai stato prima sull’area), nella mattina di venerdì hanno subito manifestato interesse per un punto preciso. Quel versante destro della Valle, al di sotto del Colle del Bicchero, dove è stato ritrovato il primo corpo. Valeria Mella.

Dall’Aquila, è partito l’elicottero del 118 con il medico legale per la ricognizione cadaverica. Più tempo è stato necessario per riconoscere Tonino Durante e Gian Mauro Frabotta, dopo il trasporto dei corpi all’Obitorio dell’Ospedale di Avezzano.

Quando l’elicottero della Polizia di Stato è atterrato, ieri, i primi ad arrivare sono stati Angelo Centi e Efrom, al guinzaglio. La stanchezza negli occhi dei soccorritori non nasconde la commozione per essere riusciti a trovare gli escursionisti.

Finalmente sono tornati a casa, ma non doveva andare così.

Ricerche finite sul Velino, i soccorritori: grazie alla comunità locale che ci ha sostenuto

Velino, l’addio a Tonino, Gianmarco, Valeria e Gian Mauro

Le ricerche si concludono con il ricongiungimento del gruppo di amici, dopo quasi un mese di angoscia, incertezze profonde dolore.

Tonino Durante , 57 anni, “l’arrotino” di Avezzano. Amante della montagna, con la tessera numero 1 del Cai di Avezzano. Conosceva benissimo il Velino, raggiunto con il sorriso sul volto tante volte, con mille accompagnatori diversi. Tonino Durante aveva un negozio di coltelleria in centro ad Avezzano, vicino a Piazza Torlonia.

Lì, le scorse settimane, i suoi amici avevano appeso un cartello. “Forza Tonino, porta giù i ragazzi e tornate tutti a casa”.

Gian Mauro Frabotta aveva poco più di 30 anni e il sogno di scalare le vette del mondo. Ingegnere alla Eni, a Milano, era il figlio di Mauro Frabotta, commerciante molto noto in città, gestore di una gastronomia pluripremiata, anche a livello nazionale. La montagna era la sua grande passione, in ogni stagione e colore dell’anno. Come quella per i viaggi. Non molto tempo fa era stato in Nepal, dove aveva scalato l’Imja Tse, 6189 metri d’altitudine.

Da lì aveva postato uno scatto, in queste settimane condiviso da tantissimi sui social. Una foto, poche parole e tutto l’amore per suo papà e sua mamma. E per la gratitudine e la dedizione all’attività di famiglia.

Nepal?? 28-10-2019
•••
Imja Tse?6189m ? 09:30 a.m. Vetta!
•••
La gratitudine è un sentimento che mi appartiene….

Pubblicato da Gian Mauro Frabotta su Lunedì 28 ottobre 2019

Moltissimi i concittadini dei quattro che oggi hanno voluto rendere loro omaggio nella camera ardente allestita presso la Cattedrale

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