Cronaca

Rugbisti morti, processo a rischio prescrizione

Processo per l'incidente in cui persero la vita due giovani rugbisti di Sulmona, dopo 7 anni tutto fermo alla prima udienza: prescrizione sempre più vicina.

Processo per l’incidente in cui persero la vita due giovani rugbisti di Sulmona, tutto fermo alla prima udienza: prescrizione sempre più vicina.

Sono passati ormai 7 anni dalla morte di Salvatore Di Padova, di 14 anni, e Marco Liberatore, di 20, i giovani rugbisti che hanno perso la vita a seguito di un incidente stradale che ha coinvolto il pulmino sul quale viaggiavano, insieme ad altri sei compagni, rimasti feriti.

Per quell’incidente è finita sotto processo per omicidio colposo l’allora responsabile aquilana dell’ANAS per la sicurezza stradale. Un processo che, però, non riesce a decollare e si avvicina alla prescrizione. Per il reato contestato, la prescrizione subentra dopo sette anni e mezzo e tra interruzioni varie restano in pratica circa otto mesi, troppo pochi per arrivare a sentenza in un processo che si trova ancora nelle fasi iniziali. Intanto assicurazione e Anas hanno già provvesuto a risarcire le famiglie delle vittime.

La prima udienza si è tenuta solo 4 anni fa, ma comunque il processo è sostanzialemente fermo. Di ieri l’ennesimo rinvio (a maggio) per una mancata notifica all’unica imputata del processo: “È incredibile quello che è accaduto in questo processo – commenta su Il Centro l’avvocato Alessandro Margiotta che assiste le famiglie delle due giovani vittime, – ci sono voluti quattro anni solo per notificare le carte all’imputata perché secondo le Poste italiane e i carabinieri l’imputata, che bisogna ricordare è dirigente Anas, era sconosciuta e irreperibile”.