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Aria pura contro il Covid 19, aerare è più utile che igienizzare

Contro il Covid 19 è importante aerare i locali, utilizzare mascherine e tenere la distanza sociale. Inutili le igienizzazioni compulsive. Il contributo del dottor Mario Lizza.

Contro il Covid 19 è importante aerare i locali, utilizzare mascherine e tenere la distanza sociale. Inutili le igienizzazioni compulsive. Il contributo del dottor Mario Lizza.

“I virus influenzali, come questo, così come tutte le malattie esantematiche dei bambini, si trasmettono da persona a persona, attraverso l’aria (sono air borne, come si dice) veicolati dalle goccioline di saliva e muco (i droplet, goccioline di muco e saliva che sono così pesanti da cadere subito a terra, dove la loro efficienza è finita)”. Lo scrive Mario Lizza, presidente Società Italiana di igiene Pubblica e Digitale (SISPeD), sezione Abruzzo, ricordando: “Che si tratti di plastica, vetro, legno, cemento, ceramica, metallo, o stoffa è assolutamente raro che la Covid si trasmetta attraverso il contatto di superfici infette, mentre la distanza di sicurezza e la mascherina (oltre il ricambio di aria) sono arme fondamentali perché il droplet si conferma il modo più comune per diffondere il Coronavirus. A dirlo è uno studio pubblicato sugli Annals of Internal medicine, da cui emerge anche come l’infettività dei contagiati raggiunga il massimo il giorno prima la comparsa dei sintomi e sia già scesa drasticamente dopo 7 giorni”.

“I ricercatori del Montefiore Medical Center, dell’Ospedale dell’Università della Pennsylvania, del Massachusetts General Hospital, della Harvard Medical School e del Brigham and Women’s Hospital – prosegue Lizza – hanno studiato articoli scientifici pubblicati tra gennaio e settembre 2020, nonché rapporti istituzionali o governativi, per determinare capacità di replicazione, possibili ospiti e fattori ambientali che contribuiscono alla trasmissione della Covid-19. La loro conclusione è questa: studi effettuati nel cosiddetto ‘mondo reale’ riportano livelli molto bassi di Rna virale nell’ambiente. Il contagio attraverso superfici di materiali “risulta insolito” e “anche nei pochi casi in cui si presume possa essere avvenuto, la trasmissione respiratoria non poteva del tutto essere esclusa”. D’altronde, come ha scritto Burioni (per dirlo lui), ‘fuori dell’ospite il virus non esiste’, perché è un virus fragile che fuori del corpo umano non può replicarsi. La Covid riprende quota ogni volta che, in zona gialla, la gente si incontra in massa e parla (anche solo parlare) senza mascherine, oppure mangia e parla e di fronte ha un altro commensale (non convivente) che riceve i suoi droplet, ecc. Insomma, per concludere, visto che la trasmissione del coronavirus è interumana, chiudere le scuole per sanificare (cioè, pulire con l’uso di disinfettanti) è un’operazione irragionevole, costosa, forse nociva per chi lunedì rientrerà nelle classi e respirerà vapori di disinfettanti ancora presenti negli ambienti. Al rientro di studenti e insegnanti, lunedì prossimo le superfici torneranno ad essere esattamente com’erano 5-6 giorni fa. Con i soldi risparmiati evitando queste operazioni inutili (anche, ad es. in passato, la disinfezione delle strade), si potrebbero acquistare e dare agli anziani quelle mascherine utili a proteggere anche chi le indossa, cioè le mascherine filtranti, a differenza di quelle cosiddette chirurgiche”.

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