Emergenza covid, cosa succede

L’Abruzzo è giallo, Pescara no: rischio arancione subito o dalla prossima settimana

Abruzzo, allarme rosso Pescara: preoccupa il boom di casi degli ultimi giorni. L'Abruzzo verso la conferma della zona gialla? L'analisi di Riccardo Persio.

Abruzzo in giallo, ma per quanto tempo ancora nessuno lo sa. Non sorridono alla regione i dati sui nuovi casi positivi al Covid registrati nelle ultime ore. Preoccupa l’area metropolitana di Pescara. Ma cosa prevede la normativa per la zonizzazione delle regioni? Parola all’esperto Riccardo Persio che lancia l’allarme: “Convocare subito il Comitato Tecnico Scientifico”.

Ad oggi, stando ai dati, l’Abruzzo dovrebbe essere confermato in fascia gialla “ma considerando i dati allarmanti provenienti da Pescara, potrebbe anche scattare subito l’arancione per l’intera Regione“.

Cerchiamo di capire perché: cosa sta succedendo in Abruzzo?

Si rischia di rivivere quanto affrontato nella seconda ondata Covid dello scorso autunno. Questa volta ‘la nuova Bergamo’, però, rischia di essere Pescara. La zona costiera d’Abruzzo, Teramo esclusa, preoccupa. I casi Covid in aumento erano stati preannunciati dall’aquilano Riccardo Persio – dottorando all’Università Kore di Enna –  già in tempi non sospetti.

“La situazione che si registra a Pescara è pericolosa, va attenzionata subito. I dati che destano preoccupazione sono soprattutto quelli relativi all’area metropolitana di Pescara: solo riunendo il Comitato Tecnico Scientifico si può capire realmente cosa sta accadendo e come fermare l’onda del contagio. Bisogna agire in fretta, per evitare che si creino condizioni di gravità simili a quelle che, a ottobre, si sono registrate a L’Aquila“.

grafico andamento casi covid pescara

Questo il grafico realizzato da Persio, che ricostruisce la curva del contagio a Pescara. Precisamente viene calcolata l’incidenza settimanale del Covid 19 nell’ultimo mese, esattamente dal 1 gennaio al 4 febbraio 2021. Si è passati – come si può chiaramente vedere dall’elaborazione grafica – da circa 80 casi settimanali ogni 100mila abitanti a oltre 300 casi ogni 100mila abitanti. Un incremento di positività che non può di certo passare inosservato.

Dati che potrebbero addirittura portare a un cambiamento improvviso di classificazione, secondo i colori delle zone stabiliti dal Ministero della Salute. Oggi, venerdì 5 febbraio, il monitoraggio della Cabina di Regia. Cosa si prefigura per l’Abruzzo? Spiega Riccardo Persio, “ricordiamo che il monitoraggio di oggi è basato sui dati dell’Rt di due settimane fa (che dovrebbe fermarsi in maniera molto vicina ma non superiore ad 1) e sui dati ospedalieri di oggi. Per questo, l’Abruzzo dovrebbe trovarsi ancora in fascia di rischio moderato“.

Sono proprio i dati ospedalieri, però, a lanciare l’allarme. “Se siamo ancora in fascia moderata – continua Persio – è perché non c’è una presenza eccessiva negli ospedali di Teramo e L’Aquila. Al contrario, se guardiamo al chietino e al pescarese i reparti sono già in esubero“. Un dato fornito alla nostra redazione direttamente dal primario del Reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale dell’Aquila, Alessandro Grimaldi. “Sono già 8 i pazienti ricoverati per Covid al San Salvatore, provenienti da Chieti e Pescara“.

Venerdì prossimo, 12 febbraio, ci sarà un nuovo monitoraggio. Cosa possiamo aspettarci per l’Abruzzo?

“A mio avviso, considerando i dati di Pescara, venerdì prossimo potrebbe scattare subito la zona arancione, che sarebbe effettiva, però, da domenica 14/lunedì 15 febbraio”.

Abruzzo, i casi Covid e gli indici di rischio, già in peggioramento, sembrano parlar chiaro

“L’Abruzzo ha i numeri da zona gialla: numeri che non ha Pescara. Serve valutare la situazione e ciò può farlo soltanto il Cts. Si potrebbe, a mio avviso, adottare micro-zone rosse in tutti quei territori che fanno registrare il maggior tasso di incidenza di casi Covid”.

La zona arancione servirebbe? “Sarebbe troppo per province come L’Aquila e Teramo, ma poco per la provincia di Pescara È fondamentale intervenire subito, in qualsiasi modo purché si faccia qualcosa. Scongiuriamo quanto accaduto a L’Aquila tra ottobre e novembre”.

Il Comitato Tecnico Scientifico regionale, se convocato, ha la facoltà di indicare alla Regione cosa fare per intervenire su una situazione ormai pericolosa. Se non si prenderà alcuna decisione, potrebbe esserci l’eventualità che decida per noi il Ministero, preoccupato dai dati che arrivano da Pescara.

Covid 19 Abruzzo, le indicazioni di Marsilio

Micro zone rosse. Sembra questo un primo rimedio a cui stanno correndo alcuni comuni e aree del teatino. Proprio una settimana fa, il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha inviato una lettera agli amministratori dei territori con dati di contagio più pesanti, risultati dallo screening di massa effettuato.

“Abbiamo notato che dallo screening massivo effettuato in provincia di Pescara le città dell’area metropolitana, compresa Città Sant’Angelo, hanno un tasso di positività sui tamponi effettuati che, seppur non allarmante, è comunque doppio della media riscontrata sul resto del territorio provinciale e su quello regionale. Un numero di positivi che varia tra i cinque e i sette casi su mille, mentre nelle altre grandi città dove lo screening è già stato fatto si riscontra una media tra lo 0,2 e lo 0,3 per cento. Ho quindi messo a disposizione del territorio interessato il personale della Protezione civile, il Dipartimento della Sanità e la Asl per continuare a eseguire tamponi. Nella lettera ho quindi suggerito ai sindaci di valutare l’opportunità di continuare, soprattutto nelle scuole, con gli screening massivi, mantenendo alta la vigilanza considerato che il virus circola più velocemente e diffusamente che in altri luoghi dell’Abruzzo. È doveroso quindi intensificare i controlli e l’attenzione. L’invito è rivolto anche alla popolazione affinché aderisca in maniera ancor più numerosa a questi screening, che ci stanno consentendo di isolare centinaia di positivi asintomatici. La raccomandazione per tutti – ha concluso il presidente Marsilio – è quella di rispettare in ogni ambiente le precauzioni necessarie e il corretto uso dei dispositivi di prevenzione”.

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