Cultura

Il culto di Sant’Agata tra tradizione e fede

Sant'Agata, le origini del culto. Il contributo della professoressa Luigina Salvi.

Sant’Agata, le origini del culto. Il contributo della professoressa Luigina Salvi.

Oggi a Catania si celebra la festa di Sant’Agata e questa mattina un gruppo di fedeli si è riversato sulla piazza Duomo per un saluto alla Santa nonostante l’ordinanza del 2 febbraio che voleva impedire gli assembramenti.

Sant’Agata, vissuta nel III sec. d.C., era una fanciulla di nobile e ricca famiglia che aveva deciso di dedicarsi al Signore all’età di 15 anni. Il vescovo di Catania accolse la sua richiesta e le fece indossare il velo rosso, che indicava le vergini consacrate.

Nel III secolo le persecuzioni contro i Cristiani erano crudeli e coloro che venivano denunciati erano torturati nei modi più crudeli e infine uccisi.

Il proconsole romano Quinziano ebbe l’occasione di incontrarla, se ne invaghì e cercò in tutti i modi di possederla; offeso nel suo orgoglio, la fece portare nel suo palazzo, la fece accompagnare da una donna di vita alle feste, ai banchetti, alla corte rumorosa e allegra del governatore, che alla fine dovette rassegnarsi al rifiuto di tutte le sue avances: la fanciulla si rifiutò di assecondare le sue richieste e Quinziano la fece arrestare per vilipendio della religione.

Agata fu chiusa in cella, torturata, seviziata, fino a subire la tortura del taglio dei seni… Quando, per l’ennesima volta si sentì respinto, il proconsole la fece mettere sul rogo. Mentre il fuoco avvolgeva il corpo della fanciulla, il suo manto rosso rimaneva intatto e all’improvviso una scossa di terremoto fece crollare il palazzo pretorio uccidendo due soldati di Quinziano. La fanciulla fu riportata ustionata e morente in cella, dove morì qualche ora dopo.

Il “velo di Sant’Agata” diventò da subito una delle reliquie più preziose e più volte, in caso di eruzione dell’Etna, venne portato in processione davanti alle colate di lava, avendo il potere di fermarle.

Il culto di questa santa resiste dal terzo secolo con manifestazioni di fede da parte dei Catanesi che ne hanno fatto la loro patrona e protettrice contro le eruzioni vulcaniche e contro gli incendi.

di Luigina Salvi

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