3 su 10 hanno saltato la fila: ovvero, non hanno atteso il loro turno per la somministrazione del vaccino anti Covid e lo hanno fatto prima.
Duro attacco del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli sulla somministrazione dei vaccini.
Sono, ad oggi, “solamente 790.251 le dosi di vaccino somministrate agli operatori sanitari, su un totale di 1.312.275 (il dato è aggiornato alle 20 di ieri sera). Ben 397.583 dosi sono state invece iniettate a personale non sanitario e non appartenente alle altre aree a rischio come ad esempio quelle degli ospiti delle Rsa e degli over 80. Si tratta, presumibilmente, di personale non sanitario che lavora negli ospedali, come il personale amministrativo”. Queste, rileva, “non sono categorie a rischio e avrebbero dovuto essere in coda rispetto agli operatori sanitari, inclusi odontoiatri e medici liberi professionisti non previsti invece nella prima fase della campagna di vaccinazione. È inaccettabile vedere persone che non svolgono un’attività così rischiosa essere sottoposte al vaccino e osservare una larga parte della professione medica non ancora vaccinata”.
A rilanciare quello che abbiamo ribattezzato Vaccinogate – ovvero l’inoculazione di dosi vaccinali a personale che non rientra nelle categorie prioritarie – è anche il direttore del Tg La7 Enrico Mentana
Come si temeva, e come avevo denunciato ieri: su un totale di 1.312.275 dosi di vaccino fino a ora utilizzate, ben…
Pubblicato da Enrico Mentana su Sabato 23 gennaio 2021
La Procura di Pescara, ha aperto una inchiesta per fare luce sulla somministrazione dei vaccini in Abruzzo: i Nas sono andati nelle sedi della Regione e della Asl pescarese per raccogliere documentazione utile all’indagine volta a verificare se ci siano stati favoritismi.
Vaccini anti Covid, Procura di Pescara indaga su eventuali favoritismi
Continuano intanto le segnalazioni alla redazione de Il Capoluogo: operatori sanitari, anche in prima linea, che denunciano di non essere stati vaccinati, a differenza di altre persone che hanno ricevuto la prima dose, nonostante non facessero parte delle categorie prioritarie.