Monitoraggio

Vaccino anti Covid, a L’Aquila un operatore sanitario manifesta la paralisi di Bell

Un operatore del pronto soccorso dell'Aquila, a poche ore dal vaccino anti Covid, ha cominciato ad avvertire i sintomi della Paralisi di Bell, una disfunzione non grave, che scompare da sola in breve tempo. La comunicazione della Asl1

Continuano le vaccinazioni in Abruzzo e alla Asl1 dell’Aquila e prosegue il monitoraggio. Solo ieri sono stati 516 gli operatori sanitari sottoposti a vaccino in provincia: un operatore del pronto soccorso dell’Aquila, a poche ore dalla somministrazione del vaccino, ha iniziato a manifestare una disfunzione del nervo che regola i muscoli facciali, conosciuta come paralisi di Bell. Una disfunzione non grave.

È partita a pieno regime la vaccinazione per il Covid, inizialmente a favore degli operatori sanitari che, solo nella giornata di ieri, ha visto coinvolti 516 operatori. Particolare attenzione si sta ponendo, come nel caso di tutte le vaccinazioni, sui possibili effetti collaterali e reazioni avverse, immediate o a breve tempo, che si dovessero verificare sui soggetti vaccinati, anche valutando attentamente, sulla base di dati sufficienti, l’eventuale rapporto di causa-effetto. È di adesso la notizia di un operatore sanitario del P.O. di L’Aquila che, a poche ore dalla somministrazione del vaccino, ha manifestato una disfunzione del nervo che regola i muscoli facciali, meglio nota come paralisi di Bell. Le condizioni cliniche del paziente non destano preoccupazione, trattandosi di disfunzione non grave, che scompare da sola in breve tempo, con una completa guarigione funzionale.

Casi analoghi, sono stati segnalati nel Documento sul vaccino del 10 dicembre 2020 della FDA, Food and Drug Administration (Agenzia Americana del Farmaco), l’equivalente dell’AIFA (Agenzia Italiana del Famaco), che riporta 4 persone, che hanno ricevuto il vaccino, tra gli oltre 43.000 partecipanti allo studio. Nel Documento, a pag. 38, viene riportato come il tasso di tali casi coincide con l’incidenza di tale sindrome tra la popolazione generale e che non c’è una base chiara per stabilire una relazione causale in questo momento, raccomandando di sorvegliare i casi man mano che viene inoculato il vaccino in popolazioni più ampie.

L’Azienda si è prontamente attivata per monitorare tale evento, che può essere considerato una concomitanza, e comunque provvederà ad attivare i flussi informativi verso le strutture di vigilanza nazionali.

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