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Ex Onpi L’Aquila, mai più soli: arriva la stanza degli abbracci

Emergenza Covid 19, anche L'Aquila ha la sua "stanza degli abbracci", si trova all'ex Onpi.

Emergenza Covid 19, anche L’Aquila ha la sua stanza degli abbracci.

“Chiudiamo il 2020, finalmente con un abbraccio”. Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, annunciando l’allestimento della cosiddetta “stanza degli abbracci”, presso il centro servizi ex Onpi del Comune dell’Aquila.

“La struttura – hanno spiegato il sindaco Pierluigi Biondi e la presidente dell’istituzione Centro servizi anziani – tempo fa è stata chiusa a ogni forma di visita, in ottemperanza alle disposizioni normative vigenti finalizzate a tutelare gli ospiti dell’edificio. Sono stati messi a disposizione degli interessati dei supporti mobili per consentire ai residenti nell’ex Onpi e ai loro familiari di salutarsi in video conferenza, ma è chiaro che l’assenza del contatto fisico, soprattutto in queste situazioni, incide su sentimenti ed emozioni di entrambi. Per questa ragione si è provveduto ad allestire una vera e propria stanza completamente protetta, con degli oblò su cui sono stati fissati dei lunghi guanti che permetteranno un abbraccio senza rischi di contagio. Come abbiamo sempre detto e ribadito – hanno concluso il sindaco Biondi e la presidente Bafile – il benessere dei nostri ospiti rappresenta la priorità assoluta, ma abbiamo inteso in questo modo conciliare tale esigenza primaria con la legittima aspirazione dei familiari di poter vedere e salutare con affetto i congiunti. La stanza degli abbracci sarà attivata formalmente nei prossimi giorni, con modalità di prenotazione che verranno comunicate alle famiglie dal personale dell’Istituzione”.

Quella della stanza degli abbracci non è una novità assoluta, ma certamente una bella iniziativa. In tutta Italia stanno proliferando queste stanze che permettono appunto gli abbracci anche tra malati Covid 19 con i familiari o comunque contatti in sicurezza.

Sostanzialmente si tratta di una tenda trasparente che permette quel contatto così importante ma precluso a tanti anziani, per via del Covid 19. Nel caso aquilano, però, si tratta di una struttura rigida con dei “guanti” morbidi.

L’idea originale è venuta agli operatori della “Domenico Sartor”, una Rsa di Castelfranco Veneto, nel Trevigiano: “È necessario – aveva spiegato a suo tempo la direttrice della casa di cura veneta – poter garantire nuovamente un contatto fisico, che è fondamentale, dato che niente è più confortevole di un abbraccio: è un gesto empatico, aumenta l’autostima, dà energia e permette al nostro organismo il rilascio di endorfine e di ossitocina”.

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