Covid 19 e natale

Natale e Covid 19, quei riti che ci mancheranno: l’aperitivo della Vigilia e la Fiera della Befana

Il Covid 19 non consentirà quest'anno di rinnovare due riti cari agli aquilani: l'aperitivo della Vigilia di Natale e la tradizionale Fiera della Befana. Riviviamoli insieme, dandoci appuntamento all'aperitivo del 2021 e alla fiera della Befana 2022.

Il Natale 2020 sarà decisamente più mesto a causa del Covid19. Preoccupazioni e ansia si contrappongono ai ricordi delle tradizioni allegre e spensierate che noi aquilani abbiamo portato avanti fino all’anno scorso: fra tutte, l’aperitivo in centro della Vigilia di Natale e le bancarelle della Befana.

Tante le cose e le abitudini a cui tutti abbiamo dovuto rinunciare per il Covid19. Quest’estate è stato possibile celebrare la Perdonanza Celestiniana: ma i contagi ad agosto erano decisamente scemati e si è trattato di una tipologia di evento che ha consentito di poter fare comunque concerti e celebrazioni religiose rispettando tutte le cautele del caso.

Adesso la situazione è cambiata, L’Aquila ha vissuto settimane tragiche con picchi di contagi altissimi da ottobre. Sicuramente però sono appuntamenti fisssi che mancheranno.

Nessuno mette in dubbio che si possa rinunciare all’aperitivo della Vigilia a alla Fiera della Befana: il contenimento della pandemia ha sicuramente la priorità ed è importantissimo in questo momento evitare la diffusione ulteriore del contagio.

Ed era altrettanto ovvio che quest’anno tutto questo non sarebbe stato possibile. Allora riviviamo insieme quei momenti, quelle tradizioni che, si spera, possano tornare prestissimo.

L’aperitivo della Vigilia a L’Aquila di solito si comincia dalle prime ore del mattino; si finiscono gli ultimi regali, si avvia la cena della tradizione e già dalle 9 una colorata “ciurma festosa” invade i vicoli e le piazze, per seguire la tradizione e per scambiarsi gli auguri tra svariati brindisi.

Aperitivo della Vigilia, impazza la festa

Quest’anno in ogni caso sarebbe stato chiuso il Boss, la cantina del centro storico, che a breve dovrebbe tornare nei locali in cui si trovava prima del sisma. Ma il  Boss non è un locale qualunque, ma il luogo di ritrovo per eccellenza per tante generazioni di aquilani e lì, da sempre, si parte per il brindisi che precede l’avvio delle festività natalizie.

Per anni, dopo il 6 aprile 2009 l’aperitivo della Vigilia corrisponde a una tappa fissa alla cantina sociale del Boss: vino, bicchiere e un pezzetto di pane; cose semplici, improvvisate, per il solo gusto di stare bene, divertirsi e stare insieme.

Ce n’è davvero per tutti i gusti: una tappa al Boss per “deozziò” e poi in giro tra via Castello, via Garibaldi, piazza Chiarino, il Corso, piazza Palazzo, piazza Duomo, nei locali che stanno riaprendo uno dopo l’altro, restituendo calore e colore al centro storico dell’Aquila.

aperitivo natale 2019

L’aperitivo di anno in anno si è trasformato in una sorta di parata allegorica, un vero e proprio evento, conosciuto anche fuori regione.

Le basi sono sempre le stesse: una bottiglia di vino, portata delle volte da casa per via della folla e per evitare la fila, due uova sode, un salamino e un coltellino e per i più tradizionali anche la musica di una volta: tamburelli, fisarmoniche che si alternavano a veri e propri dj set.

I più golosi portano da casa vere e proprie tavole imbandite, con la parmigiana o la lasagna della mamma o della nonna che anticipa di poche ore la cena della Vigilia e il pranzo di Natale.

Non solo l’aperitivo della Vigilia, l’emergenza Covid 19, dopo 73 anni, ha portato alla decisione di annullare la tradizionale Fiera dell’Epifania in centro storico, la sfilata di bancarelle profumate e colorate che apre l’anno nuovo e chiude le feste natalizie.

Si tratta di un altro evento che nemmeno il terremoto era riuscito a cancellare.

Fiera dell’Epifania 2021 annullata per Covid: è il primo stop in 73 anni

La Fiera dell’Epifania è sempre stata una manifestazione molto partecipata, con un’affluenza tale che non sarebbe stato possibile garantire l’opportuno distanziamento.

Nell’ultima edizione erano 325 le bancarelle presente e ci sono state, durante la giornata, punte di 15 mila visitatori.

Fiera della befana

È un rito caro agli aquilani: si esce di casa la mattina presto, si parte con la solenne promessa: “Non comprerò nulla, vado solo per la piadina” e si torna a casa carichi come muli.

Perchè è vero che siamo il popolo degli arrosticini, ma alla piadina della Befana nessuno ha mai rinunciato: salsiccia, cipolla e peperoni per gli stomaci forti o la classica rucola e squacquerone. Poi ci vogliono i brigidini, biscottini caldi che profumano di anice che vengono dalla Toscana, il vin brûlé per scaldare le mani gelate, i guanti di pelle e i cappelli con i pon pon.

Sembra poi quasi d’obbligo prendere almeno un affetatutto, non sia mai qualcuno si offenda, un servizio di piatti “da quello di Bari che prima del terremoto stava sotto i portici”, o l’ennesima tazzina della Porcellana Bianca (si dice che in certe famiglie ci siano tazze uguali comprate da almeno 20 anni, una la volta), la scopa lunga 2 metri per togliere le ragnatele e magari anche un cd con i flauti di Pan.

Perchè è quell’atmosfera che crea il bisogno: soprattutto dopo il sisma del 6 aprile 2009 è stato un appuntamento fisso, una tappa, per tornare a riappropriarsi del centro storico.

“Quest’anno dobbiamo rinunciare perché il momento è veramente drammatico. Perfino nel 2010 siamo riusciti a farla in sicurezza dopo il terremoto, non avevamo mai interrotto, ma prima di essere commercianti siamo cittadini e ci teniamo molto alla salute nostra e degli altri”, ha spiegato al Capoluogo Alberto Capretti di Fiva – Confcommercio.

“In questo momento non possiamo permetterci assembramenti e dobbiamo rispettare con attenzione tutte le norme. La salute dei cittadini viene prima di tutto”.

Quest’anno è andata così, speriamo davvero che il 2021 possa farci lasciare tutto questo alle spalle e poterci dare appuntamento il 24 dicembre 2021 e il 5 gennaio 2022 per festeggiare tutto, anche con gli interessi.

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