Covid 19, l'analisi dell'emergenza aquilana

Covid 19 L’Aquila, scendono i casi ma preoccupa Sulmona: presto picco di ricoveri in provincia

Covid 19, cosa dicono i numeri registrati nelle ultime settimane? Lo abbiamo chiesto all'esperto Riccardo Persio: "L'Aquila e la Marsica hanno già raggiunto il picco dei casi: si alza la curva a Sulmona. Presto picco di ricoveri in provincia".

L’AQUILA – Covid 19, 396 nuovi casi positivi sono stati registrati ieri in Abruzzo, di cui 244 in provincia dell’Aquila. Ma cosa dicono i numeri registrati nelle ultime settimane nell’aquilano? Lo abbiamo chiesto a Riccardo Persio, dottorando dell’Università “Kore” di Enna, ex borsista di ricerca Univaq. “L’Aquila e la Marsica hanno già raggiunto il picco: al momento l’unica curva in regione che si sta alzando è quella di Sulmona”.

Proprio Sulmona, ieri, ha fatto registrare 24 nuovi casi, dai dati ufficiali del bollettino regionale. Il giovane dottorando Riccardo Persio ha analizzato i numeri dei casi certificati in Regione, tracciando le relative proiezioni dal 1 ottobre al 30 novembre 2020, con particolare riferimento a L’Aquila e provincia. Quindi, ha elaborato tre grafici per capire l’andamento dei contagi da Covid 19 sul nostro territorio e per provare a definire cosa possiamo aspettarci nelle prossime settimane.

Covid 19 L’Aquila, 3 persone positive ogni 100 abitanti: “dato che va ben oltre la media italiana e abruzzese”

“Come si può vedere nel grafico, si fa riferimento specifico al comprensorio aquilano – cioè tutti quei comuni che rientrano all’interno del sistema lavoro dell’Aquila, secondo definizione Istat – all’area marsicana e al territorio peligno”, spiega Persio alla redazione del Capoluogo.

Sull’asse verticale è indicato il numero dei casi ogni 100 abitanti, sull’asse orizzontale le date delle rilevazioni. Dalle curve tratteggiate vediamo come il comprensorio aquilano è nettamente al di sopra della media italiana (tratteggiata in azzurro) e anche della media abruzzese (in verde chiaro). La media italiana è di 1 caso attivo ogni 100 abitanti, L’Aquila sta intorno alle 3 persone attive ogni 100 residenti. Ciò vuol dire che 3 persone su 100 che abitano nel comprensorio aquilano, alla data del 30 novembre, erano positive“.

“La Marsica – continua Riccardo Persio – è sempre al di sopra della media abruzzese e italiana, ma non tanto quanto L’Aquila, non avendo mai superato il dato di 2 casi attivi ogni 100 abitanti. Bisogna considerare, tuttavia, che la Marsica ha più abitanti dell’Aquila, qui si parla di un rapporto ‘numero casi/abitanti’, in numero assoluto non è così“. La Marsica, del resto, non vanta le stesse strutture ospedaliere dell’Aquila, capoluogo di regione: quindi il dato può aiutare a capire la gravità della situazione – al di là dei numeri – anche dal punto di vista del danno sanitario. 

La curva gialla è l’area peligna, dove negli ultimi giorni la curva si sta alzando. Ciò vuol dire che, già dai prossimi giorni, possiamo attenderci un aumento dei casi sul territorio, fatto molto strano, ma è quanto dicono i dati. L’area peligna, quindi, è da tenere sotto controllo”.

D’altro canto, di positivo c’è che “le curve, dal lato aquilano e marsicano sembrano avere già raggiunto il picco. La tendenza sembra stia andando verso la diminuzione. Questo fattore si tradurrà, tra qualche giorno, in una situazione in cui il numero dei guariti supererà quello dei nuovi positivi, di conseguenza è plausibile attendersi una conseguente diminuzione della pressione ospedaliera. Se il numero dei ricoveri resterà simile potrebbe voler dire che sono state ricoverate tutte quelle persone che finora erano in attesa di ospedalizzazione”.

Covid 19, tutti i soggetti interessati dal Covid: L’Aquila e la Marsica verso la discesa, sale la Valle Peligna

 

In questo secondo grafico viene considerato il numero delle persone positive, in isolamento attivo e passivo (cioè chi ha scelto volontariamente di porsi in isolamento, sono circa 200 soggetti nella provincia aquilana) su 100 abitanti.

“Anche qui si conferma la tendenza osservata nel grafico uno. Cioè comprensorio aquilano e Marsica hanno raggiunto il picco. Basti pensare che nel comprensorio aquilano, nello specifico, siamo arrivati – alla data del 25 novembre – ad avere 8 persone su 100 che non potevano uscire di casa, perché o positive al tampone o contatti di casi positivi. Nella Marsica si è arrivati al picco già qualche giorno prima: il 23 novembre erano 5,3 le persone su 100 abitanti interessate dal Covid (positive o contatti di positivi), che vuol dire 1 persona per ogni 20 residenti. Infine, nella Valle Peligna vediamo che il picco sembra non essere ancora stato raggiunto. I dati tendono ad alzarsi, potremmo ipotizzare che possa essere scoppiato qualche focolaio, ma si tratterebbe di un’ipotesi da verificare“.

Cosa possiamo aspettarci allora?

“Nei prossimi giorni potrà esserci una diminuzione dei casi nel comprensorio aquilano e nella Marsica, essendo stato raggiunto il numero massimo potenziale di casi e, al contrario, un aumento nella Valle Peligna”.

Covid 19, i ricoveri: L’Aquila maglia nera d’Abruzzo

 

Nel caso del terzo grafico elaborato da Riccardo Persio “va fatta una premessa. I dati in questi giorni sono stati un po’ ballerini sul tema ricoveri, poiché ci sono stati alcuni riallineamenti su dati non precedentemente considerati. Ciò potrebbe comportare qualche imprecisione nell’andamento temporale”.

“Alcuni dati sono, comunque, evidenti – spiega ancora Persio – L’andamento italiano (in blu) mostra come il numero totale dei ricoveri in Italia, quindi Terapie Intensive e ricoveri non gravi – è in diminuzione da circa dieci giorni. Sono gli stessi dati nazionali a confermarlo. Il picco di pressione sugli ospedali italiani e sulla maggior parte delle Regioni è stato raggiunto. In Abruzzo la situazione è particolare: stiamo galleggiando sul plateau in questa seconda ondata, tuttavia, già nei prossimi giorni, possiamo aspettarci dati in calo”.

Nella provincia dell’Aquila? 

“In questo terzo grafico la differenziazione sui dati è generale sull’intera provincia, poiché non è possibile sapere dove sono ricoverati tutti i singoli pazienti. Si può vedere che nei ricoveri la tendenza è ancora crescente, quindi il territorio provinciale toccherà il picco massimo dei ricoveri nei prossimi giorni e, nel giro di 5 o 6 giorni, una conseguente discesa“.

“Un dato che si denota è che la provincia dell’Aquila viaggia 6/7 giorni di ritardo rispetto al resto d’Abruzzo e all’Italia. Cosa vuol dire? Che gli andamenti che vediamo, a livello nazionale e regionale, solo dopo una settimana circa vengono replicati su L’Aquila. I dati, in generale, tendono a scendere dopo una settimana: ecco perché mi aspetto che scenderanno anche da noi, seppur con questo gap temporale. Al calo dei ricoveri nazionale e regionale, seguirà un graduale calo dei ricoveri provinciale”.

“I dati abruzzesi – conclude Riccardo Persio – per 1/4 sono determinati dai dati aquilani. Se, nelle nostre analisi, togliessimo L’Aquila dall’Abruzzo, la regione sarebbe decisamente al di sotto della media nazionale. Dovrebbe bastare questo dato a rendere l’idea della gravità della situazione. 0,6 persone in Abruzzo ogni 1000 residenti sono ricoverate per Covid. A L’Aquila siamo allo 0,8, anche oltre. Il rapporto è maggiore quasi del 50%. Per ogni ricovero, in Abruzzo, 1,5 è aquilano“.

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