Cronaca

Addio a Daria Nicolodi, l’attrice iconica di Profondo Rosso

Addio a Daria Nicolodi, attrice iconica noir e compagna nel lavoro e nella vita di Dario Argento. Era la nipote del compositore Alfredo Casella a cui è intitolato il Conservatorio dell'Aquila.

Addio a Daria Nicolodi, attrice iconica di “Profondo Rosso” e “Suspiria”, e sceneggiatrice.

Era nata a Firenze il 19 giugno del 1950. Era la nipote di Alfredo Casella, compositore a cui è intitolato il Conservatorio dell’Aquila.

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A dare la notizia della scomparsa Daria Nicolodi il regista Dario Argento, che con lei aveva un sodalizio che li aveva legati sulla scena e nella vita. “Dario e Daria” così simili anche nel nome sono stati legati tutta la vita. Dalla loro relazione nacque è nata la figlia Asia, che a ripercorso le orme genitoriali.

L’infanzia fiorentina di Daria Nicolodi ha tratti quasi romanzeschi. Come riporta Rainews, il padre, che era un avvocato che aveva partecipato alla Resistenza, figlio di Aurelio Nicolodi, il fondatore dell’Unione Italiana Ciechi, morì tragicamente cadendo da cavallo.

La madre, Fulvia Casella, figlia del compositore Alfredo Casella, era studiosa di lingue antiche, specialista della filosofia di Parmenide e Socrate.

La Nicolodi è stata un’attrice iconica, “Profondo rosso” di Dario Argento deve molto alla sua carica carismatica.

Iniziò la sua carriera giovanissima, iscrivendosi a soli 17 anni all’Accademia di Arte Drammatica di Roma.

Esordì nel 1968, diretta dal suo maestro Luca Ronconi nel “Candelaio”, con cui poi tornò a recitare nell’ “Orlando Furioso”.

Nel 1970 debuttò sul grande schermo nel film “Uomini Contro” di Francesco Rosi e nel 1971 entrò nel cast di “Alleluja brava gente”, la commedia musicale scritta da Garinei e Giovannini.

Nel 1972 recitò, con Gabriele Lavia, nello sceneggiato televisivo “I Nicotera” di Salvatore Nocita e sempre nello stesso anno Carmelo Bene la scritturò nel suo film “Salomè” presentato al Festival di Venezia.

Nel 1973 fu Anita al fianco di Ugo Tognazzi e Gigi Proietti nel film di Elio Petri “La proprietà non è più un furto”, che la portò a ottenere la Targa Mario Gromo come migliore attrice esordiente. Nel 1974 interpretò la parte di Elisa nello sceneggiato Rai “Ritratto di donna velata”.

Ha collaborato con Dario Argento  a vario titolo in tutti i suoi film: da Suspiria (1977), la cui magistrale sceneggiatura deve molto all’attrice grazie ai racconti di magia nera che la nonna le faceva quando era piccolina; Inferno (1980); Tenebre (1982); Phenomena (1984); Opera (1987); La terza madre (2007), con cui concluse la sua carriera.

Tra le altre pellicole a cui ha partecipato si ricordano: “Schock” (1977), “Maccheroni” (1985).  In quello stesso anno fece da ‘madrina’ al debutto della giovanissima Asia, partecipando alla seconda puntata della serie tv “Sogni e Bisogni” diretta da Sergio Citti, “Le foto di Gioia” (1987), “La setta” (1991), “La fine è nota” (1993), “Viola bacia tutti” (1998), “La parola amore esiste” (1998), “Scarlet Diva” (2000), “Rosa e Cornelia” (2000).