Aree interne abbandonate

Valle Subequana, tracciamenti saltati e sindaci in campo: tamponi rapidi ma manca il personale

La Valle Subequana era uscita indenne dalla prima ondata di Covid19: così non è però adesso. Tracciamenti saltati, i sindaci comprano i test rapidi: ma non c'è personale che li possa eseguire.

La Valle Subequana era uscita indenne dalla prima ondata di Covid19: nessun contagio in una delle aree interne meno densamente popolate d’Abruzzo. Così non è però in questa seconda ondata.

Diversi i casi registrati nei sette comuni subequani in queste settimane: il bollettino delle ultime ore riporta cinque positivi a Castelvecchio Subequo, altrettanti a Gagliano Aterno, due a Molina Aterno, due a Goriano Sicoli, altri casi a Secinaro e in molti sono in attesa o di fare il tampone o di avere i risultati dei tamponi già effettuati.

Numeri piccoli, rispetto a quelli che stanno registrando realtà più ampie: ma se il contagio è arrivato anche qui, nella Valle fra l’Aterno e il Sirente, dove la popolazione ha una età piuttosto avanzata e le interazioni sociali sono ridotte all’osso già da tempo, la preoccupazione sale.

Martedì è stata accertata la positività di un operatore della scuola di Castelvecchio Subequo e il sindaco e medico Marisa Valeri, di concerto con i primi cittadini di zona, ha disposto la chiusura di tutti i plessi per due settimane. Un modo per arginare il contagio in un’area a rischio, anche perchè i tracciamenti sono saltati.

A confermarlo al Capoluogo due dei sindaci che sono scesi in campo in queste ore per cercare di arrivare lì dove la Asl e i servizi sociali non ce la fanno.

luca santilli gagliano

Valle Subequana, sindaci in campo contro il Covid19. Luca Santilli: “Attiviamo i tamponi rapidi per colmare il vuoto lasciato dalla Asl, ma serve personale”.

Luca Santilli è il sindaco più giovane della Valle: fascia tricolore conquistata alle ultime elezioni di settembre e una grande responsabilità. “In questa fase – spiega a IlCapoluogo.it il sindaco di Gagliano Aterno – il tracciamento è fondamentale per contenere la diffusione del Covid 19, ma purtroppo la Asl è in difficoltà. Come Comune cerchiamo di colmare questo vuoto, mettendoci a disposizione della Asl stessa per fare i tracciamenti che loro non riescono a fare”.

Nella strategia del sindaco Santilli, l’utilizzo di tamponi rapidi antigenici di cui il Comune si è fatto carico per avviare l’attività di screening: “Così possiamo andare a tracciare i contatti diretti dei casi positivi che la Asl non sta tracciando, in modo da segnalarli all’azienda stessa”.

Ma c’è un problema: “Il Comune ha acquistato i tamponi rapidi, ma i medici di base oggi più che mai sono oberati di lavoro e siamo consapevoli che per loro sarebbe difficile sopportare ulteriore carico, quindi ci sono problemi per reperire chi fa questi tamponi. Ci stiamo adoperando per creare una piccola squadra, sia di medici abilitati che laureati disponibili, e infermieri; noi mettiamo a disposizione i tamponi e le attrezzature per fare il tracciamento, ma c’è bisogno di chi lo fa materialmente. Per questo ho lanciato un appello pubblico, ma stiamo anche collaborando con due associazioni dell’Aquila, l’UDU e Spazio Praxis, per creare un team e iniziare a fare tracciamenti. Non serve impegno quotidiano, siamo 200 abitanti, per cui non parliamo di numeri enormi”.

luigi fasciani

Valle Subequana, sindaci in campo. Luigi Fasciani: manca personale per test ma anche assistenti sociali

Gli fa eco il sindaco di Molina Aterno, Luigi Fasciani.

“Ci siamo informati e abbiamo fatto fare dei preventivi per test antigenici. Ma non troviamo chi li fa materialmente: non c’è disponibilità di personale, i medici di base non ce la fanno, gli infermieri sono tutti occupati.”

Ma il problema è anche un altro, aggiunge Fasciani: non manca solo il personale medico ma anche i servizi sociali sul territorio.

“Stiamo avendo grandi difficoltà anche per quanto riguarda l’assistenza ad anziani o persone non autosufficienti che si ritrovano, di fatto, soli. I servizi sociali non arrivano e siamo noi a doverci far carico anche di questo, organizzando servizi di volontariato e di assistenza per i tanti anziani. Così diventa tutto più complicato. Siamo abbandonati”.

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