Il caso

Covid 19 al carcere di Preturo, quando la quarantena non basta per tornare a lavoro

Carcere di Preturo, lavoratrice del servizio mensa finisce la quarantena dopo un contatto positivo ma non può rientrare a lavoro: si aspetta l'esito di un tampone che non avrebbe nemmeno dovuto fare.

L’AQUILA – A venti giorni dall’ultimo contatto con una collega positiva, non può rientrare al lavoro. Dal carcere di Preturo vogliono l’esito del tampone.

Un caso di positività al Covid 19 tra il personale che si occupa della mensa del carcere di Preturo ha fatto scattare le ormai note procedure di sicurezza, con l’isolamento delle colleghe e i tracciamenti di rito. In quel momento una collega era già in malattia e ha finito il periodo di quarantena previsto. Al momento sono già 20 i giorni di quarantena dall’ultimo contatto avuto con la collega, senza aver sviluppato sintomi. Nel frattempo la lavoratrice ha fatto un sierologico risultato negativo.

E infatti, dalla Asl hanno spiegato alla donna che non avrbbe avuto bisogno tampone, ma per suo scrupolo ha chiesto se potevano inserirla, ma visto che si trattava appunto di uno scrupolo e che al momento la situazione generale è piuttosto critica, ha chiesto di essere inserita, ma lasciando spazio a chi aveva effettivamente bisogno di sapere il risultato in tempi stretti. Anche perché la stessa Asl ha confermato che una volta finita la quarantena nessuno poteva obbligarla a fare tampone e sarei potuta rientrare a lavoro.

Così la lavoratrice ha contattato l’azienda e mercoledì si è recata regolarmente al lavoro. Lì, però, la sopresa: Non è stata fatta entrare, nonostante la fine della quarantena e un test sierologico negativo, in attesa dell’esito del tampone chiesto per scrupolo. Il tampone, però, è stato fatto senza alcuna priorità, visto che comunque la lavoratrice aveva finito la quarantena e poteva rientrare a lavoro, e i tempi di attesa si preannunciano lunghi: la lavoratrice quindi rimarrà ancora fuori dal lavoro, senza sapere se questi giorni verranno conteggiati come malattia e se qualcuno glieli pagherà.

Ma non fiscice qui. Paradosso nel paradosso, questa mattina è rientrata una collega che come la lavoratrice ha finito la quarantena, ma non ha chiesto il tampone precauzionale. Alla fine l’hanno fatta entrare, quindi in sostanza lo zelo dell’altra lavoratrice le si è ritorto contro.

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