L'aquila

Da Lincosta i dolci di Federico Marrone: “Un’alternativa alla chiusura”

Infusi nelle teiere panciute, le tazze della belle époque, macarons e ovviamente i dolcetti del giovane pasticcere Federico Marrone. Il ristorante Lincosta nel week end si trasforma in una sala da the d'altri tempi.

Il ristorante Lincosta si trasforma nel pomeriggio del fine settimana in una sala da tè d’altri tempi.

Il Covid e la seconda ondata della pandemia hanno portato alla chiusura serale per i locali dedicati alla ristorazione, allora la famiglia Marrone ha “trasformato” per i pomeriggi del fine settimana lo storico locale su via Sallustio in un dessert restaurant.

In cucina ovviamente ci sarà il giovane Federico Marrone, figlio di Romina e Gianluca, che a soli 20 anni è già un pasticcere di fama internazionale.

Sarà possibile, previa prenotazione, dalle 16 alle 18, gustare un tè, un infuso o un vino da dolce, serviti con le tazze da thè e le teiere panciute che proiettano i clienti in una dimensione alla “Alice in Wonderland”, abbinati ovviamente a uno dei tanti dolcetti o pasticcini creati da Federico Marrone.

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C’è la crema di castagne con gli agrumi, la millefoglie, il cremoso all’anice, i coloratissimi e golosi macarons, la pasticceria secca e non poteva mancare ovviamente la torta con le pere e il cioccolato, “la cura di tutti i mali” o come scriveva Richard Evans, “Il cioccolato è il regalo di riparazione di Dio dopo aver creato i broccoli”. 

Romina Muzi e Gianluca Marrone, coppia nel lavoro e nella vita hanno rilevato a L’Aquila il ristorante Lincosta quando Federico aveva solo 9 anni.

Il locale apparteneva alla famiglia da quasi 50 anni per cui Federico Marrone ha respirato e appreso da questo ambiente fin dalla tenerissima età.

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“Sono cresciuto avvolto dalla magia del cucinare, con mamma e papà che sperimentavano tante cose nuove, coinvolgendomi come se fosse un gioco – spiega Federico al Capoluogo – La pasticceria è stata da sempre la mia passione per questo, di pari passo con gli studi ho cominciato a specializzarmi nel settore”.

“C’è stato infatti il corso con Niko Romito e con il maestro Antonino Maresca, un guru del settore pasticceria, che mi ha consentito di specializzarmi in questa antica e nobile arte legata ai dolci”.

Una dolce attività che è andata di pari passo con la voglia di studiare. “Noi facciamo questo da sempre – spiega Romina, mamma di Federico e anima del locale – non volevamo che lasciasse la scuola e soprattutto che avesse un titolo di studio che potesse consentirgli di ampliare i suoi orizzonti”.

E di pari passo con la maturità al Liceo scientifico “Bafile” anche le prime soddisfazioni nel campo della pasticceria: nel 2017 infatti Federico è arrivato tra i primi 5 al World pastry star, competizione molto ambita a livello internazionale nel settore dolciario.

Dal World pastry l’incontro con il noto pasticcere francese Michel Belin che lo ha voluto con se in Francia dpvr ha cominciato a lavorare davvero.

“Era molto faticoso ma è stata un’esperienza ricca e coinvolgente che mi ha insegnato moltissimo”, dice Federico.

La pandemia purtroppo ha imposto un passo indietro obbligandolo a tornare a casa, fino a marzo Federico era a Londra dove stava facendo uno stage più completo, che avrebbe abbracciato la cucina a 360°.

“Per adesso sono qui e con mamma e papà cerchiamo di andare avanti puntando su quello che possiamo e sappiamo fare. Il dessert restaurant ha funzionato. C’è stata una bellissima riposta da parte della città e siamo molto soddisfatti, a meno di nuove restrizioni speriamo di poter continuare”.

“Sappiamo benissimo quanto sia primaria e prioritaria l’emergenza sanitaria ma in un momento così difficile, con tutte le cautele una ‘pausa dolce’ può sicuramente aiutare a sentirsi meglio dopotutto è noto il ‘potere’ curativo di cioccolata e affini per la serotonina”.

In un mondo fatto di dolcezza qual’è il dolce che Federico preferisce? “Sicuramente quello con le castagne ma perchè mi lega alla mia esperienza francese. Belin lo appressò moltissimo tanto che per tutto il periodo autunnale del mio percorso nella sua pasticceria faceva bella mostra di se nella vetrina del negozio”.