Cronaca

Il vescovo Giovanni D’Ercole si dimette: “Vado in monastero”

Monsignore Giovanni D'Ercole si dimette e entra in un monastero. "Sento che in questo momento Dio mi chiama a fare un passo perché possa rendere servizio in questo modo".

Monsignore Giovanni D’Ercole, già vescovo ausiliare dell’Aquila e attualmente ad Ascoli Piceno, si è dimesso.

“In un momento difficile come questo in cui regna confusione nella nostra società, in cui c’è tanta paura, io credo, sento profondamente il bisogno di dedicarmi alla preghiera”.

Con queste parole monsignore Giovanni D’Ercole ha annunciato in un video pubblicato sui canali social della diocesi le sue dimissioni dall’incarico di vescovo di Ascoli Piceno per ritirarsi in monastero.

D’Ercole è stato vescovo ausiliare dell’Aquila nel post sisma dal 2009 al 2014.

D’Ercole definisce la sua rinuncia, già accolta dal Papa, “Una scelta difficile, sofferta ma profondamente libera, ispirata al servizio della Chiesa e non al mio interesse personale”.

D’Ercole si era esposto durante il lockdown contro la decisione del Governo di sospendere i riti religiosi per arginare la diffusione del contagio.

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Adesso, la decisione di lasciare la comunità pastorale di Ascoli Piceno e entrare in monastero.

“Entro in un monastero – ha annunciato – dove potrò accompagnare il cammino della Chiesa in un modo più intenso, nella meditazione, nella contemplazione e nel silenzio. Quando avrò percorso questo periodo in monastero – seguita -, poi mi aprirò a tutte le prospettive che il signore vorrà darmi. Sento che in questo momento Dio mi chiama a fare un passo perché possa rendere servizio in questo modo”.

D’Ercole ringrazia “tutti coloro che mi hanno voluto bene e che continuano a volermi bene. Io vi rinnovo tutta la mia stima, tutto il mio affetto e soprattutto – sottolinea – siate certi non abbandono nessuno ma sarò ancora più vicino alla diocesi, a ciascuno di voi con la mia preghiera, perché in questo momento sento profondamente che solo dio può essere la speranza affidabile su cui poggiare ogni nostro passo verso un futuro che qualche volta appare molto incerto ma che alla luce di dio sarà sicuramente segnato dalla sua vittoria, la vittoria di cristo”.

“Vi prego quindi – conclude il vescovo – di considerare queste mie dimissioni come un atto di fede e un segno di amore più grande verso tutti”.

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