“Rispettate le regole e prestate attenzione. Il virus c’è ma ci sono gli strumenti per tenerlo a bada”.
Interviene così, ai microfoni del Capoluogo, il primario di Rianimazione del San Salvatore dell’Aquila, il professore Franco Marinangeli, da mesi in trincea per via dell’emergenza Coronavirus/Covid 19.
Le parole del primario arrivano in un momento cruciale: la città è alle prese con un’ondata di casi positivi al Covid come non si erano visti nemmeno durante la fase cruciale della pandemia.
A fare da cluster per questa nuova ondata di Covid in città 2 feste, dove non sono stati rispettati distanziamenti e uso delle protezioni che hanno portato alla chiusura di diverse attività dedicate alla ristorazione. Ci sono stati inoltre un contagio in una palestra molto frequentata, casi positivi anche all’Università degli Studi dell’Aquila che hanno portato alla chiusura di alcune aule e dipartimenti dell’ateneo.
A questo si aggiunge una sorta di psicosi che ha portato la cittadinanza ad affilare il parcheggio dell’ex Tecnopolo dove, senza prenotazione, è possibile effettuare i tamponi presso il centro Dante Labs.
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“Per sconfiggere il Covid bisogna richiamare ancora una volta al buon senso delle persone: rispettate le regole e non inseguite la psicosi: il protocollo è chiaro e sono tutti impegnati su un fronte comune: sconfiggere il Covid”, rimarca Marinangeli.
“Il G8 è stato riaperto 2 settimane fa, e rimarrà aperto perché la nostra strategia è quella di una diagnosi precoce e un trattamento precoce che è il modo per assicurare la prognosi migliore in termini di sopravvivenza”.
Il discorso del primario è molto chiaro: “Tra le 400 persone che si sono presentate per fare i tamponi, magari chi non è riuscito ne aveva necessità e 200 invece sono quelle che sono state prese dal panico perchè hanno avuto un contatto con un positivo 2 giorni fa. La gente deve capire che non va bene partecipare alle feste e poi scappare il giorno dopo a fare il tampone, come se potesse essere la soluzione al problema o al non aver rispettato le regole”.
“Mascherine e distanziamenti fanno ormai parte da mesi del nostro quotidiano: non dobbiamo abbassare la guardia”.
“Qualora dovessero esserci stati contatti, sarà la Asl 1 a fare da tramite e a gestire la situazione, contattando per l’eventuale quarantena/isolamento fiduciario, non dobbiamo andare noi a fare il tampone”.
“Attualmente i ricoverati all’Aquila in terapia intensiva sono 2 e non sono aquilani.