Scuole l'aquila

Scuola L’Aquila, mascherine in classe e assembrati fuori: i problemi del post Covid

Scuole L'Aquila, dalla mascherina e il distanziamento in classe all'assembramento fuori alla fermata del bus. I problemi nel post Covid degli studenti aquilani.

La scuola a L’Aquila nel post Covid si scontra con tanti problemi: mascherine e distanziamenti in classe che si azzerano all’uscita e alla fermata dei mezzi pubblici, il prescuola che non parte e le aule senza banchi.

Un problema, da risolvere al più presto anche e soprattutto alla luce della notizia di questa mattina di una classe in quarantena al Liceo Scientifico “Bafile” dell’Aquila con i relativi professori, dopo la positività di uno studente.

Covid L’Aquila, caso positivo al Liceo scientifico Bafile

I presidi e il personale hanno lavorato per giorni per mantenere i distanziamenti, evitare le classi pollaio e fornire la scuola di mascherine e igienizzanti.

L’Aquila, rientro a scuola senza banchi

Le mascherine in alcune scuole sono finite, in altre c’è il problema della mancanza all’entrata e dell’uscita.

Scuola L’Aquila, mascherine finite e niente prescuola: genitori in difficoltà

Dalla scuola media in poi sono tanti gli studenti che utilizzano i mezzi pubblici. Diverse le segnalazioni di ragazzi, alla fermata dell’autobus, senza alcun distanziamento e sprovvisti di qualunque tipo di protezione.

Stessa situazione fuori le scuole, dove sono pochi, secondo quanto riferito alla redazione del Capoluogo, i genitori che rispettano l’uso della mascherina e il distanziamento.

I banchi promessi dal ministero ancora non sono arrivati e se in qualche scuola a L’Aquila e dintorni si sono riusciti ad organizzare, in altre si fa lezioni appoggiando i libri sulle ginocchia.

Senza banchi e seduti per terra: la situazione nelle scuole a L’Aquila

Angelo Mancini, preside per 30 anni fino al 2015, dal 2002 consigliere comunale e membro della Terza Commissione – Politiche sociali, culturali e formative, la scuola la conosce bene e non usa mezzi termini: “Sulla salute dei nostri ragazzi non si deve risparmiare”, dice sentito dal Capoluogo.

Per il preside Mancini, “È necessaria subito una ordinanza sindacale che obblighi tutti ad indossare la mascherina (in modo corretto ) h24 e a mantenere il distanziamento personale”.

“Gli assembramenti agli ingressi, alle uscite dalle scuole, alle fermate dei mezzi di trasporto e nei luoghi pubblici più frequentati rendono indispensabile l’ordinanza sindacale in attesa di quella del presidente della regione o del presidente del consiglio”.

Angelo Mancini ha insegnato prima e diretto poi diverse scuola non sono all’Aquila ma anche nel reatino, a Teramo e a Padova.

“Ci troviamo di fronte a una situazione ‘straordinaria’ nella sua unicità ma il Covid si può affrontare soprattutto in una regione come la nostra dove i casi sono circoscritti. L’uso e l’obbligo della mascherina è una proposta semplicissima e alla portata della città e della situazione”.

“Si tratta di una semplice buona pratica che può evitare sicuramente un sacco di problemi nell’immediato presente. All’uscita da scuola soprattutto alla fermata dei mezzi pubblici vicino alla Quest’ira è immagine ricorrente quella dei ragazzi extracomunitari in fila per entrare negli uffici dedicati ai permessi e i nostri ragazzi ammassati sotto la pensilina senza la mascherina”.

“Le scuole stanno lì a fare tutto il protocollo per la sicurezza, tra distanziamenti, igienizzanti e mascherine e appena escono viene vanificato il lavoro di ore. Si azzera in questo modo quella che è la sicurezza anche delle famiglie perchè è dimostrato che la maggior parte die contagi adesso è intrafamiliare: stiamo dentro un vortice che non si fermerà più se non poniamo rimedio”.

“Il tempo c’era e si poteva fare di più e meglio con investimenti seri e programmati per le risorse umane che gravitano intorno i plessi scolastici. Un lavoro che avrebbe dato i suoi frutti se fatto in concertazione con gli enti locali”, conclude.

Non solo mascherine e banchi che non arrivano ma anche il problema del pre e inter scuola all’Aquila.

Non si riesce a partire  con il pre e l’inter scuola non solo per mancanza di organico ma anche perchè i ragazzi di classi diverse non possono essere accorpati e uniti sempre per via della diffusione del contagio.

“Un’assurdità – dice una mamma sentita dal Capoluogo – fuori scuola i nostri figli vedono gli amici, o qualche parente o ancora frequentano le normali attività come lo sport dopo i lunghi mesi di isolamento. Che senso ha non far partire un servizio tanto utile quanto indispensabile soprattuto per i genitori che lavorano e che massimo alle 9 devono essere in ufficio o in negozio?”.

“La scuola sta diventando una caserma e a farne le spese sono soprattutto i più piccoli che dovrebbero vivere questo momento della loro vita in modo quanto più sereno possibile”.

Intanto il 7 ottobre riaprirà la scuola dell’infanzia Casetta Fantasia dopo la chiusura obbligata e conseguente all’individuazione di due dipendenti della struttura positivi al Covid. L’asilo nido invece riprenderà le attività l’8 ottobre.

A darne notizia sono il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e l’amministratore unico di Afm, Alessandra Santangelo.

“Dopo il posticipo della ripresa delle lezioni a seguito della presunta individuazione di due dipendenti positivi al coronavirus e del sospetto che altri due fossero contagiati tutto il personale dell’azienda è stato sottoposto a tampone e isolamento fiduciario. Il servizio prevenzione della Asl ci ha comunicato che l’esito dei diversi test somministrati al personale è negativo e, pertanto, è possibile il ritorno in classe dei bimbi della scuola materna e del nido”, hanno dichiarato Biondi e Santangelo.

 

La foto allegata all’articolo è stata scattata il primo giorno di scuola a Colle Sapone.

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