L'aquila che riparte

La Cerveceria de la plaza, un pub dal sapore venezuelano a Piazza Palazzo

Cerveceria de la plaza, apre a Piazza Palazzo un pub caffetteria dal sapore venezuelano. Dietro al bancone ci sarà la giovane Yesenia Moreno.

La Cerveceria de la plaza è il nuovo pub e caffetteria che aprirà i battenti a Piazza Palazzo.

L’inaugurazione del locale ci sarà giovedì 1 ottobre dalle 18 in poi.

La Cerveceria de la plaza che in spagnolo vuol dire “birreria della piazza” nasce da un’idea della giovane venezuelana Yesenia Moreno, aquilana ormai di adozione che ha deciso di: “Puntare su me stessa e sulla socialità per creare un punto di ritrovo per la città che mescoli insieme le tradizioni della mia terra con quelle assimilate negli anni trascorsi all’Aquila”.

cerveceria de la plaza

“La piazza – spiega Yesenia intervistata dal Capoluogo – è il luogo per antonomasia dove ci si ritrova. Nella piazza c’è vita, prima era il posto dove si faceva politica, dove si prendevano le decisioni. Poi, questa in particolare dove aprirò il locale mi piace moltissimo, ha una luce bellissima, è piccola e raccolta e soprattutto merita di essere vissuta”.

Yesenia è venuta all’Aquila 12 anni fa per amore: alla fine si è innamorata della città e ha deciso di mettere “radici”. Dopo le difficoltà legate anche al lockdown è riuscita finalmente a coronare il suo sogno.

cerveceria de la plaza

“Vorrei che la cerveceria fosse un locale in cui sia l’allegria a fare da filo conduttore. Un posto dove bere qualcosa, rilassarsi, divertirsi, sedersi e mangiare qualcosa di buono”.

Non solo birra alla spina quindi ma anche hamburgeria, con tanta attenzione per la qualità e la provenienza dei prodotti.

“Vorrei inserire anche qualche piatto venezuelano, un omaggio alla mia terra da cui manco da tanto tempo e che sta vivendo anni difficili non solo per via del Covid”.

In Venezuela Yesenia ha lasciato parte della famiglia ed è molto preoccupata. “Non riusciamo ad avere contatti costanti. I miei genitori sarebbero molto fieri di sapere che sono riuscita ad aprire una mia attività ma non riusciamo a sentirci. Lì manca tutto, da internet alle cose necessarie per vivere decorosamente”.

“La gente muore come mosche tutti i giorni, la fame e la disperazione hanno portato a questa situazione. Qui ci sono i miei figli ma vorrei tanto poter portare tutta la famiglia. L’Aquila mi ha accolto come una seconda mamma e anche loro potrebbero ricominciare a vivere”.

Lei all’Aquila si sente al sicuro, ma in Venezuela ci sono i genitori, le sorelle, i fratelli, i cugini: quando riesce a mettersi in contatto con loro, capisce che la situazione è molto difficile. “Ho paura per loro, non so come aiutarli, ogni tanto mando dei soldi ma è sempre poco. Il costo della vita è altissimo e non si sa come fare per sopravvivere nel quotidiano”.

“Spero di poter fare un’altra festa a breve, un’inaugurazione della nuova vita della mia famiglia, quando riuscirò a portare anche loro qui. Intanto con questa apertura spero di segnare il passo: la cerveceria segna un cambiamento e volevo che fosse proprio dal centro storico”.

“Io sono pronta, coraggio e voglia di fare non mi mancano e L’Aquila merita di avere tanta vita in queste vie del centro storico profondamente violate dalla furia del terremoto”, conclude.