Cronaca giudiziaria

Minorenne violentata per 5 anni dal vicino di casa, 54enne aquilano a processo

Si rifugiava a casa del vicino per fumare di nascosto dai genitori. Non avrebbe mai immaginato che quel rifugio sarebbe diventato un incubo di violenza, durato 5 anni. 54enne aquilano a processo.

Si rifugiava a casa del vicino, per fumare di nascosto dai genitori. Non avrebbe mai immaginato che quel rifugio sarebbe diventato un incubo di violenza sessuale, durato 5 anni. Aquilano a processo.

Sono tanti i capi di imputazione contestati a M.A., 54enne aquilano, disoccupato, a processo per violenza sessuale, estorsione, stalking e detenzione di materiale pedopornografico. A febbraio partirà il processo. L’uomo è difeso dall’avvocato Roberto Tinari.

Secondo quanto accertato dai Carabinieri dell’Aquila, diretti dal Luogotenente Benedetto Paolucci, la vicenda sarebbe nata dall’ingenuità della ragazza minorenne, assistita dall’avvocato Simona Giannangeli.

Come riporta il Messaggero, la ragazza si sarebbe rifugiata in casa di M.A., suo vicino di casa, per fumare senza essere vista dai suoi genitori. Da lì sarebbero presto arrivati regali e lusinghe, da parte di M.A. E solo dopo due giorni, dai primi pacchetti di sigarette in dono, l’uomo avrebbe cominciato con richieste di prestazioni sessuali, pagate 20 euro.

Dopo diverso tempo, però, la giovane, diventata maggiorenne, si è innamorata di una sua coetanea, con la quale ha intrapreso una relazione, chiudendo qualsiasi rapporto con il suo vicino di casa. L’uomo, non accettando l’allontanamento, avrebbe iniziato a raggiungere più volte al giorno il luogo di lavoro della giovane, minacciandola. Utilizzava i video realizzati con lei per intimidirla e ricattarla: se non fosse tornata da lui avrebbe mostrato quel materiale alla compagna. Nei confronti della giovane avrebbe fatto ricorso anche a minacce di aggressioni fisiche.

La parte offesa sarebbe stata, quindi, costretta ad accontentare i desideri dell’indagato, per quattro pomeriggi a settimana. Fino a quando la giovane ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri dell’Aquila. A febbraio il processo.