726 perdonanza celestiniana

Perdonanza 2020, Leonardo De Amicis: “Grazie agli aquilani tosti e veri”

Perdonanza 2020, cala il sipario sull'edizione più difficile a causa della pandemia. Il maestro Leonardo De Amicis riceve il rosone e abbraccia la sua L'Aquila "forte e gentile".

È calato il sipario sulla 726esima Perdonanza Celestiniana ancora una volta con la direzione artistica del maestro Leonardo De Amicis.

Un’edizione, resa difficile e a rischio fino all’ultimo dalla pandemia e dalla diffusione dei contagi da Coronavirus in quello che è considerato anche l’anno più difficile per tutto il comparto degli artisti e del mondo dello spettacolo, uno dei settori che ha risentito moltissimo del lockdown, dello stop a eventi e concerti, delle chiusure di teatri e cinema.

Nella serata conclusiva, quella di ieri sera, dopo il concerto “Morricone dirige Morricone”, il maestro Leonardo De Amicis ha ricevuto anche il riconoscimento del rosone d’argento, uno dei simboli della città mentre l’anno scorso era stata la volta del sigillo.

“Deus ex machina” e coprotagonista di una Perdonanza che volge al termine dopo i tanti eventi serali che hanno divertito, emozionato, De Amicis ha lavorato affinché si potesse comunque creare nel pieno rispetto di tutte le norme per la evitare la diffusione del contagio, quella sana socialità di cui tanto si parla da 11 anni a questa parte.

Durante gli eventi serali della Perdonanza al Teatro del Perdono ha diretto i 52 ragazzi dell’Orchestra del Conservatorio “A. Casella”  dell’Aquila che hanno fatto da magica cornice sotto un palcoscenico naturale: la Basilica di Collemaggio.

“Grazie a Giovanni Bruni vigile nel lavoro ed amico .Un grazie pieno di stima a Paolo Logli. Grazie a Wolfango De Amicis, Vittorio De Amicis e alla mia famiglia tutta per esserci sempre. Grazie agli Aquilani gente tosta e vera”, ha scritto De Amicis in un post pubblicato sui social.

“La cultura e le arti sono alla base di ogni grande civiltà, la fotografia del tempo che si vive. Non permettiamo il declassamento nella scala dei valori assoluti dell’importanza di essa. Auguro una rinascita ed un rinnovamento anche culturale ad ogni individuo e che dall’Aquila si propaghi il sentimento di solidarietà per tutti coloro che, a causa di questa ultima pandemia, hanno sofferto e soffrono ancora”.

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