726' edizione perdonanza celestiniana

Perdonanza 2020, aperta la Porta Santa: non si ferma il giubileo aquilano

Perdonanza 2020: aperta la Porta Santa. Corteo statico e segnato dalle imponenti misure di sicurezza anti Covid. Ma il giubileo aquilano, il primo della storia, non si è fermato.

L’Aquila – Sono da poco passate le 20:15. Il cardinale Matteo Maria Zuppi tocca per tre volte la Porta Santa con il ramo di ulivo che è stato portato dal Giovin Signore, Massimiliano Fornella, scelto per ricoprire questo ruolo nell’edizione numero 726 della Perdonanza Celestiniana. Si apre la Porta Santa della Basilica di Collemaggio: inizia il giubileo aquilano.

Una Perdonanza sicuramente diversa e anomala a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria in corso e ai conseguenti cambiamenti apportati: un corteo statico, un ossimoro se si pensa alle edizioni degli anni scorsi, con i partecipanti in costume storico a sfilare per il centro della città fino ad arrivare al prato di Collemaggio.

Perdonanza 2020

Quest’anno i 250 partecipanti sono stati invece fermi su un lato del viale di Collemaggio: ad osservarli, camminando a distanza e con le mascherine, dall’altra parte, tante persone che, con il braccialetto al polso, non sono volute mancare all’edizione 2020 della Perdonanza Celestiniana.

Perdonanza corteo statico 2020
Perdonanza corteo statico 2020

Tanti cambiamenti ma il giubileo aquilano non si è fermato. Molte le manifestazioni – su tutte, guardando in Abruzzo, il Mastrogiurato di Lanciano – che quest’anno non si sono tenute a causa del Coronavirus. La festa del Perdono ispirata da Celestino V non si è fermata.

Perdonanza 2020, corteo, mascherine e suggestioni: le interviste

Perdonanza 2020

“La forza di Celestino V ci accompagnerà anche in questa edizione” ha detto al microfono del Capoluogo il sindaco Biondi prima di sfilare da Viale Crispi per arrivare al palco posizionato davanti a Collemaggio. Lì è giunto insieme al presidente del Consiglio comunale Roberto Tinari, a due Carabinieri di scorta in alta uniforme, all’araldo civico, che ha portato il Gonfalone storico della città di L’Aquila e, ovviamente, insieme alla Dama della Croce, alla Dama della Bolla e al Giovin Signore.

Perdonanza 2020

Le figure principali del corteo di quest’anno sono state scelte proprio in virtù dei ruoli che hanno ricoperto nel corso dell’emergenza Covid: Desiree Biccirè, anestesista, è stata in prima fila al San Salvatore nel reparto di Rianimazione. È lei la Dama della Bolla.

Massimiliano Fornella, impiegato in un supermercato aquilano, insieme ai suoi colleghi ha garantito un servizio essenziale per la comunità, seppure in condizioni di difficoltà. È lui il Giovin Signore.

Terza figura storica quella della Dama della Croce: quest’anno è Angela Marrone, studentessa appena diplomata di Navelli. Anche in questo caso, una figura chiave dei mesi che ci siamo lasciati, per ora alle spalle: una maturità vissuta con le lezioni online, non festeggiata come nell’immaginario collettivo ma ugualmente importante.

dama croce angela marrone
Perdonanza 2020
Perdonanza 2020
Perdonanza 2020

Poco dopo le 18:30 sono arrivati sul palco antistante la basilica: il primo cittadino ha letto la Bolla del Perdono.

Perdonanza 2020

Dopo la Santa Messa Stazionale, l’apertura della Porta Santa e l’inizio del giubileo aquilano. Il primo della storia.

porta santa
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Perdonanza 2020, il programma religioso

La Santa Messa Stazionale delle ore 19, con il rito di apertura della Porta Santa, è stata presieduta da Sua Eminenza il Sig. Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna e concelebrata da Sua Eminenza il sig. Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, dai Vescovi suffraganei delle diocesi di Avezzano e Sulmona-Valva, dal vescovo di Ascoli Piceno mons. Giovanni D’Ercole, dal Nunzio apostolico Orlando Antonini e dall’arcivescovo emerito mons. Giuseppe Molinari. La Liturgia sarà animata dal Coro Diocesano Giovanile San Massimo.

Alle ore 22 è prevista la Perdonanza dei Giovani, degli Scout, delle Aggregazioni laicali e degli Operatori pastorali. Sarà celebrata una Santa Messa presieduta da Sua Eccellenza Mons. Lorenzo LEUZZI, Vescovo di Teramo-Atri. La Liturgia sarà animata dai rappresentanti dei Giovani dell’Arcidiocesi.

Alle ore 23 “VEGLIA NELLA NOTTE” della Perdonanza fino alle 01.00 a cura del Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile e Vocazionale. Durante le 24 ore del giubileo della Perdonanza ci sarà la possibilità di confessarsi nei gazebo posti all’ingresso del Parco del Sole (a sinistra della basilica- secondo ingresso Parco del Sole).

Per ottenere l’indulgenza, per se stessi o per un defunto, occorre:

1. visitare la Basilica tra i Vespri del 28 e i Vespri del 29 agosto e recitare il Credo, il Padre nostro, l’Ave Maria, il Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Sommo Pontefice;

2. accostarsi alla Confessione sacramentale e alla Comunione Eucaristica (nello stesso giorno oppure negli otto giorni precedenti o seguenti).

I fedeli sono tenuti a rispettare le indicazioni dei volontari riguardanti le misure anti Covid-19 e a munirsi di mascherina. I fedeli ammessi alla celebrazione del 28 presieduta dal cardinale Zuppi delle ore 19 dovranno dotarsi, come detto, di braccialetto verde. Per le altre messe, invece, non sarà necessario il braccialetto ma bisognerà rispettare le indicazioni degli addetti alla sicurezza.

I fedeli ammessi alle messe saranno in tutto ottomila, 1000 per ciascuna delle 8 celebrazioni che si susseguiranno fino alla chiusura della Porta Santa, la sera del 29 agosto.

Perdonanza 2020, le modalità di accesso alla Basilica di Collemaggio

L’accesso alla Porta Santa sarà libero per tutti, ricordando che il numero massimo delle persone che potrà stazionare all’interno della basilica è di 200; dovrà essere seguito un percorso obbligato che porta davanti alla Bolla esposta e al mausoleo del Papa Santo Celestino V.

La Basilica è aperta per tutta la notte e il giorno successivo, quando sarà chiusa intorno alle 20. Figuranti a parte, è obbligatoria per tutti la mascherina per transitare lungo viale di Collemaggio e per fermarsi sul prato.

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