Arte

L’Aquila, restituito alla città l’affresco Adorazione dei Pastori di Saturnino Gatti

È stato restituito alla città, sapientemente restaurato, l'affresco “Adorazione dei pastori” di Saturnino Gatti che si trova nella Chiesa di S. Pietro in Coppito, nella frazione di L’Aquila.

È stato restituito alla città, sapientemente restaurato, l’affresco “Adorazione dei pastori” di Saturnino Gatti che si trova nella Chiesa di S. Pietro in Coppito, nella frazione di L’Aquila.

L’iniziativa è stata portata a termine dal Rotary Club L’Aquila Gran Sasso d’Italia in collaborazione con l’Inner Wheel, la Fondazione Cassa di Risparmio dell’Aquila e l’imprenditore Dino Gavioli socio dello stesso Rotary.

Un service impegnativo, iniziato nel 2012 con la presidenza di Demetrio Moretti per il Rotary L’Aquila Gran Sasso e Anna Coletti Strangi per l’Inner Wheel che hanno fortemente voluto il recupero, proseguito da tutti i presidenti dei club che si sono succeduti, dell’opera d’arte consegnata simbolicamente nelle mani della Soprintendente Alessandra Vittorini. Il restauro, seguito dalla dr.ssa Biancamaria Colasacco, è stato affidato al restauratore Corrado Anelli.

 restauro affresco Saturnino Gatti

Si è detto emozionato dalla bellezza ritrovata e pronto a intraprendere nuovi service Antonio Durantini, attuale presidente del Club Rotary che insieme a Anna Coletti Strangi, nuovamente presidente Inner Wheel, ha presenziato alla cerimonia di restituzione.

L’affresco di Saturnino Gatti, conservato in una nicchia posta sulla parete laterale destra della navata centrale della chiesa di San Pietro in Coppito, venne rinvenuto durante i lavori di consolidamento eseguiti nelle strutture della chiesa dopo il sisma aquilano del 6 aprile 2009.

Probabilmente la stessa edicola fu inglobata nella cortina muraria a seguito di un rinforzo eseguito dopo un altro devastante terremoto aquilano, quello del 1703. L’affresco venne così occultato per oltre trecento anni dietro una incamiciatura in laterizi, che, grazie all’intervento della Direzione Lavori della Soprintendenza, fu possibile rimuovere riportando così alla luce la straordinaria opera pittorica.

Lo stato di conservazione dell’opera apparve da subito assai precario; nella parte inferiore, sull’angolo a destra, veniva in antico demolita una porzione d’affresco per ospitare, dalla parte interna, oggi sala della Confraternita, una nicchia.

L’apertura di tale stipo ha causato, con le sollecitazioni meccaniche di all’ora, oltre alla perdita della figura del Gesù bambino, anche un’ulteriore frastagliamento dei bordi con la caduta di ampi frammenti d’intonaco dipinto. Sempre nel lato destro, ma nella sommità cuspidale, si è riscontrata un’estesa lacuna con caduta di materiale pittorico imputabile però ad antiche cause non documentabili. A questa già drammatica situazione conservativa si devono poi registrare tutti gli ulteriori sollecitamenti dovuti all’ultimo traumatico evento sismico, pertanto si riscontravano ampie zone di distacco e di decoesione della pellicola pittorica, degli strati d’intonachino e d’intonaco dalla cortina muraria, oltre a fratture e lesioni di varia natura.
Sono state pertanto eseguite operazioni preliminari al consolidamento ed alla pulitura, operazioni di consolidamento e operazione di pulitura.