Ambiente

Parco Sirente Velino, Imprudente: “Proteggere e valorizzare”

Audizioni in Commissione Territorio per la nuova disciplina del Parco Sirente Velino, con relativa revisione dei confini. I lavori in aula e le posizioni in campo.

L’AQUILA – In Commissione Territorio audizioni sulla proposta di legge di riperimetrazione del Parco Sirente Velino. Imprudente: “Conservare e proteggere, ma anche valorizzare e promuovere il territorio”.

Commissione Territorio presieduta da Manuele Marcovecchio questa mattina a Palazzo dell’Emiciclo, per quanto riguarda la Nuova disciplina del Parco Sirente Velino, con relativa revisione dei confini. Presenti Filomena Ricci, Delegato “WWF Abruzzo”, Giuseppe Di Marco, Presidente “Legambiente Abruzzo”, Domenico Valente, Presidente “Italia Nostra Abruzzo”, Patrizio Schiazza, Segretario regionale “Ambiente e Vita”.

“Abbiamo raccolto una volontà dei comuni – ha spiegato il vice presidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente al microfono de IlCapoluogo.it – che hanno chiesto e deliberato per la riperimentrazione del Parco Sirente Velino; in alcuni casi hanno promosso anche referendum. Comunque quello delle riperimetrazione è un aspetto marginale, l’aspetto importante di questa nuova legge è che dà una nuova governace al Parco, espressione del territorio, con un comitato tecnico scentifico che rappresenta una novità assoluta, saranno istituite le Guardie del Parco, insomma è una legge che va incontro alle esigenze di un Parco che non ha mai funzionato fino ad oggi”. Un “modello diverso”, quindi, che contemperi conservazione e valorizzazione del territorio.

Perplessità sono state sollevate da Legambiente e WWF. “Questa legge – ha sottolineato Giuseppe Di Marco di Legambiente – non ci piace e va rivista; dobbiamo mettere al centro la reale gestione di quell’area. Sulla riperimetrazione non c’è possibilità di discussione, discutiamo al limite su un avvicinamento della governance agli enti locali, ma non possiamo pensare che riducendo un Parco si possa migliorare la qualità di gestione di quel territorio. Anzi, oggi tutto parte dalla tutela e dalla conservazione, dal valore naturalistico anche come attrattore turistico, quindi manteniamo ben salda la visione su questo Parco, anche perché va vista anche in una dimensione di tutela europea. Se la Regione non riesce a mettere in campo un’azione seria in questa direzione, a quel punto possiamo avanzare anche la provocazione di farlo diventare Parco nazionale“.

“Non capiamo la motivazione di dover ridurre il perimetro del Parco di 8mila ettari” ha aggiunto Filomena Ricci per il WWF. “L’unica motivazione emersa dalla relazione è quella relativa alla gestione dei danni dei cinghiali all’agricoltura. Ma nelle aree protette i conflitti si gestiscono con misure di prevenzione e iniziative sul territorio, non riducendo il perimetro, anche perché altrimenti si sposta solo il problema”. E sulla nuova governance: “All’interno del Consiglio direttivo bisogna che ci siano rappresentanze delle associazioni ambientaliste e non solo dei Comuni”.

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