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Santa Maria ad Cryptas, la chiesa gioiello

Santa Maria ad Cryptas, vieni a scoprire la chiesa gioiello di Fossa, custode dell'arte medievale.

La chiesa di Santa Maria ad Cryptas a Fossa rappresenta un vero e proprio gioiello e caposaldo dell’arte medievale abruzzese.

La chiesa, dichiarata monumento nazionale a inizio 900, abbraccia ben tre secoli di storia e si presenta come un museo unico di immagini figurative.

La Chiesa di Santa Maria ad Cryptas fu fortemente danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009 e dopo una chiusura durata dieci anni e un certosino restauro post sisma 2009, questo gioiello d’Abruzzo è stato riaperto ad aprile del 2019.

Santa Maria ad Cryptas: come ci si arriva.

Dal casello dell’Aquila Est proseguire verso Bazzano e seguire le indicazioni per Fossa; la chiesa si trova in Via Roma 1.

Da Pescara venendo verso L’Aquila, girare in direzione Poggio Picenze, prendere poi la strada provinciale 36b e seguire le indicazioni per Fossa.

Santa Maria ad Cryptas: un po’ di storia.

Santa Maria ad cryptas

La chiesa di Santa Maria ad Cryptas è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902.

Presumibilmente la chiesa è stata costruita inizialmente come tempio in stile romano-bizantino nel IX o X secolo d.C. con una cripta dalla quale ne derivò il nome.

Sul precedente tempio quattro secoli dopo venne costruito un edificio in stile gotico-cistercense da parte di maestranze benedettine.

Santa Maria ad Cryptas, fossa

La sua costruzione su un pendio ha reso necessario opere di consolidamento con un muro di controspinta interrato lungo tutto il lato a valle e due piloni di appoggio agli estremi della parete laterale della chiesa.

Tra le pietre della muratura esterna si notano resti provenienti dagli edifici della città romana di Aveia, sulla quale fu successivamente costruita l’attuale Fossa.

La facciata a forma di capanna presenta un portale, ad arco acuto con leoni in pietra e pilastri, che, pur conservando le caratteristiche proprie dell’arte abruzzese, è uno dei primi esempi locali ispirato alle forme gotiche.

L’interno segue il modello cistercense con una sola navata divisa in tre campate conclusa da un presbiterio di forma quadrata. Di fronte al presbiterio la scaletta che conduce alla piccola cripta, che secondo gli storici era originariamente un ipogeo dedicato al culto della dea Vesta.

Santa Maria ad Cryptas, fossa

Ma l’assoluta particolarità di Santa Maria ad Cryptas risiede nei due distinti cicli d’affreschi che ne ricoprono interamente l’interno. Il primo ciclo opera di artisti bizantino-cassinesi nell’abside, nella parete meridionale, nell’arco trionfale e nella parete di contro-facciata, il secondo ad opera di pittori di scuola toscana di gusto protogiottesco, che riaffrescarono la parete settentrionale riedificata in seguito al terremoto del 1313.

Il ciclo bizantino-cassinese inizia dalla parete destra dell’arco trionfale e quindi per proseguire sulla parte meridionale, ove sono presenti splendide scene tratte dalla Genesi.

I primi episodi sono dedicati alla Creazione e iniziano dal quarto giorno, con un giovane Dio senza barba che separa il sole dalla luna; segue poi la creazione degli Angeli, degli animali, degli uccelli. Infine la creazione dell’uomo, della donna e la cacciata dal Paradiso Terrestre.

Nella seconda campata l’unico affresco tuttora leggibile raffigura i sei Profeti, intenti a proclamare il messaggio scritto in latino e che portano nella mano destra. Molti dipinti presenti in quest’area sono andati perduti a causa della costruzione dell’altare in pietra, realizzato nel 1597, recante lo stemma di Fossa.

Nell’ultima campata troviamo dipinti disposti su tre registri. Tra essi un San Giorgio e un San Martino, i Mesi, gli ultimi sei dell’anno, e, infine, Abramo, Isacco e Giacobbe.

Santa Maria ad Cryptas, fossa

Nell’abside sono rappresentate, come era usanza presso la cultura bizantina, le scene della Passione del Cristo. Sulla parete di sinistra una magnifica Ultima Cena, sulla parete frontale troviamo invece San Giovanni Battista, San Paolo, Cristo Pantocratore, San Pietro e San Giovanni Evangelista. In basso si procede con la Flagellazione e quindi al centro la Crocifissione con la Madonna e San Giovanni Evangelista, la Deposizione.

Nella parte inferiore alcune iscrizioni riportanti i nomi dei committenti dell’opera: si tratta di Guglielmo Morelli di Sant’Eusanio ( la cui esistenza è stata accertata in documento del 1259 ), di sua moglie, di un abate Guido e di tre giovani donne.

Il ciclo termina sulla parete di contro-facciata con la raffigurazione del Giudizio Universale, uno tra i più antichi d’Abruzzo. La leggenda vuole che Dante Alighieri, in visita a questa chiesa in occasione della nomina di Celestino V, fu talmente colpito dai dipinti del Giudizio da trarne spunto per la sua Commedia.

Santa Maria ad Cryptas, fossa
Santa Maria ad Cryptas, fossa
Santa Maria ad Cryptas, fossa

Santa Maria ad Cryptas: il post sisma.

Gravemente lesionata dal sisma del 6 aprile 2009, dopo il lavori di restauro, la chiesa è stata riaperta nel 2019.

Con il patrocinio del Comune di Fossa e in collaborazione con la Parrocchia di Santa Maria Assunta, la cerimonia di riapertura si è tenuta domenica 28 aprile 2019 alla presenza di autorità civili e religiose e con un ospite d’eccezione: il giornalista televisivo Roberto Giacobbo.
L’Arcivescovo Metropolita dell’Aquila, il Cardinale Giuseppe Petrocchi, ha celebrato la Santa Messa di riconsacrazione.

I restauri si sono svolti sotto l’egida del Segretariato Regionale dei Beni culturali. Per il recupero architettonico ha diretto i lavori Franco De Vitis, mentre la storica dell’arte Anna Colangelo è stata la responsabile dei restauri degli apparati decorativi della chiesa.

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