La polemica

‘DEA secondo livello solo a Pescara’, Biondi chiede la testa di Albani

Albani in Commissione Sanità: "Solo l'ospedale di Pescara può ambire a DEA di II livello". L'ira di Biondi. Marsilio prende le distanze.

Le parole di Alberto Albani in Commissione Sanità sul DEA di secondo livello fanno infuriare il sindaco Biondi. Marsilio: “Parla a titolo personale”.

Non sono piaciute le parole di Alberto Albani, capo regionale della task force Coronavirus e direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza di Pescara, che in Commissione Sanità ha dichiarato che “l’unico ospedale che può ambire a divenire DEA di secondo livello è il Santo Spirito di Pescara“.

“Le dichiarazioni rese da Alberto Albani, referente regionale per le maxi emergenze sanitarie, – ha commentato il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi – sono sconcertanti. Affermare, come è stato fatto nel corso della commissione regionale sanità, che l’unico presidio ospedaliero che può ambire a diventare Dea di secondo livello sia quello di Pescara genera confusione e conflittualità tra territori di cui nessuno sentiva il bisogno. È quantomeno anomalo che un tecnico si sostituisca all’assessore regionale alla Sanità, all’Agenzia sanitaria regionale e ai rappresentanti dei territori, singoli o che ricoprono incarichi nei comitati ristretti della Asl, ai quali è demandata la programmazione della rete ospedaliera. Il piano di riordino inviato dalla Regione, peraltro, prevede l’istituzione di quattro ospedali ad alta complessità nei quattro capoluoghi di provincia ed è su questo che si sta ragionando in sede di tavolo di monitoraggio, che prima del lockdown legato alla pandemia, aveva chiesto ulteriori approfondimenti”.

“Alla luce di quelle parole – prosegue Biondi – verrebbe da pensare che la gestione dell’emergenza Covid-19, di cui Albani è coordinatore, sia stata indirizzata a proseguire il disegno dell’ex presidente D’Alfonso e dal centrosinistra, già bocciati dagli elettori oltre un anno fa. Affermazioni mortificanti per un sistema sanitario, quello delle aree interne, che ha risposto in maniera efficiente e puntuale all’emergenza coronavirus non per una semplice casualità ma grazie alla preparazione e professionalità di medici, personale sanitario e di una rete di strutture in grado di sostenere la loro attività”.

Quindi l’affondo: “Mi sembra, pertanto, che Albani non garantisca il ruolo di terzietà e imparzialità che dovrebbe avere e auspico che presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, e assessore alla sanità, Nicoletta Verì, valutino l’opportunità di rimuoverlo dall’incarico. A quest’ultima, inoltre, data la necessità di riorganizzare i presìdi ospedalieri del territorio nel post emergenza chiedo di procedere celermente alla presa d’atto delle decisioni assunte dalla commissione paritetica locale relative a reparti centrali dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Consiglio comunale, Roberto Tinari: “Dichiarare che il presidio ospedaliero di Pescara è l’unico che può ambire a diventare Dea di secondo livello è non solo inopportuno da parte di chi dovrebbe garantire un ruolo di imparzialità nell’ambito della struttura deputata a gestire l’emergenza e non la programmazione sanitaria regionale ma sottende un disegno poco chiaro nonché umiliante verso il sistema sanitario delle aree interne e dell’ospedale regionale San Salvatore dell’Aquila che vanta le migliori eccellenze in campo medico ospedaliero. Le questioni da chiarire sono due, se Albani dice il vero, altri affermano il falso. E’ pertanto necessario e doveroso fare chiarezza, quella chiarezza che la politica deve ai cittadini e che i cittadini si aspettano dalla politica. Sono d’accordo con il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, nel chiedere la rimozione di Albani da coordinatore della struttura di emergenza regionale. In qualità di Presidente del Consiglio comunale del capoluogo di Regione, venuti meno i ruoli di imparzialità e terzietà che il dottor Albani avrebbe dovuto garantire, chiedo chiarezza in merito al piano di riordino regionale che, peraltro, prevede l’istituzione di quattro ospedali ad alta complessità nei quattro capoluoghi di provincia nonché la rimozione di Albani da responsabile dell’unità di crisi della Regione Abruzzo”.

Intanto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha precisato: “Non conosco la ragione per la quale il dottor Albani abbia espresso la sua personale opinione sui DEA di secondo livello in Abruzzo, visto che era in commissione per parlare in qualità di referente per l’emergenza sanitaria. Ad ogni modo e a scanso di equivoci e fraintendimenti, è bene ribadire che si tratta di una sua opinione personale, che non coinvolge né impegna in alcun modo l’amministrazione regionale”.