Cronaca

Dimitri Bernardi, una storia a lieto fine

Un lieto fine per il giovane aquilano Dimitri Bernardi: dopo una lunga battaglia, finalmente l'assunzione e il riavvicinamento nella sua città.

Dopo aver tanto lottato per avere un lavoro all’Aquila, la sua città, finalmente per il giovane Dimitri Bernardi è arrivata la buona notizia.

Una lunga battaglia, quella di Dimitri, anche mediatica per avere giustizia e sposata in pieno dal Capoluogo: adesso, finalmente, Dimitri è stato assunto come centralinista presso l’Ufficio scolastico regionale dell’Aquila.

Dimitri Bernardi è un giovane aquilano, affetto da una rara patologia che lo ha reso ipovedenti dalla nascita.

Dimitri è uno “tosto e gentile”, come solo gli abruzzesi sanno essere e ha sempre cercato di condurre un’esistenza quanto più normale possibile: ha sempre voluto lavorare e oggi è sposato e padre di una bellissima bambina, Ginevra.

I suoi problemi sono cominciati in concomitanza con l’emergenza Covid. Dimitri era assunto presso il carcere di Sulmona sempre con la mansione di centralinista. Ogni giorno, da anni, prendeva 4 mezzi pubblici per raggiungere il suo posto di lavoro. tornare poi a casa.

“Una cosa fatta sempre a cuor leggero – spiegava il giovane al Capoluogoil lavoro mi consente di vedere il mondo anche se con occhi diversi, di scoprirlo anche nei suoi colori, attraverso i suoni e le parole della gente”.

L’emergenza Covid, aveva soppresso alcune corse  degli autobus e Dimitri, come molti altri, era stato messo a casa ma senza possibilità di attivare la formula dello smart working.

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Era disperato; “voglio lavorare, non voglio essere un peso morto e vivere di quello che mi passa lo Stato per via della malattia. Voglio insegnare a mia figlia l’impegno, trasmetterle l’entusiasmo per ciò che si fa“.

Da tempo cercava un avvicinamento nella sua città, un po’ per evitare quel lungo viaggio quotidiano, un po’ per stare vicino alla sua famiglia.

Per Dimitri era sceso in campo anche Striscia la notizia, con un servizio andato in onda nelle scorse settimane.

“Dopo aver lottato per avvicinarmi alla mia famiglia per almeno 5 mesi, finalmente dal ministero della giustizia è arrivata la lieta notizia: dal 15 giugno lavorerò all’Aquila, all’ufficio scolastico regionale e avrò finalmente ente più tempo per la mia famiglia ma soprattutto una routine più serena”, dice Dimitri commosso al Capoluogo.

La battaglia di Dimitri è andata bene: in bocca al lupo per il futuro dalla redazione del Capoluogo.