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Cassa integrazione, Framiva: “Documentazione prontamente inviata all’Inps”

Le precisazioni della Framiva alla preoccupazione dei sindacati che sottolineavano i ritardi nei pagamenti della cassa integrazione.

Le precisazioni della Framiva a seguito della preoccupazione dei sindacati relativa ai lavoratori senza ammortizzatori sociali.

La società, tramite i propri professionisti incaricati, ha prontamente inviato tutta la documentazione necessaria ai fini dell’erogazione dell’ammortizzatore sociale ai competenti Istituti, come da domanda che ad ogni buon conto si allega“. Così dallo studio legale LBM che rappresenta la Framiva Metalli srl, con la precisazione alla nota diffusa dai sindacati attraverso la quale si esprimeva proccupazione per la situazione di alcuni lavoratori che non avevano ancora ricevuto la cassa integrazione. Come ricordano i legali della Framiva, nel comunicato dei sindacati pubblicato anche dalla nostra testata veniva riportato che “dal giorno 11 marzo i lavoratori sono a casa in cassa integrazione per Covid-19 senza nessuna forma di reddito” e che “l’azienda ha infatti deciso di non anticipare gli importi di CIGO e ha effettuato istanza di pagamento diretto ai dipendenti da parte dell’Inps”.

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“Eventuali ritardi da parte dell’INPS – scrivono dallo studio legale – non sono attribuibili alla società, la quale rivendica la correttezza del proprio operato anche in considerazione del fatto che la stessa ha continuato e sta continuando regolamente a pagare gli stipendi dei dipendenti che hanno continuato a svolgere l’attività lavorativa e non assoggettati al regime di CIG. Lo scrivente Studio rappresenta, infatti, che la richiesta di ammortizzatore sociale è stata determinata dalla chiusura del sito produttivo di Bazzano, quale effetto dell’emissione del DPCM del 22.03.2020 in quanto la società non rientrava nei codici ATECO autorizzati a proseguire la produzione”.

“In relazione alla seconda affermazione, si precisa che il mancato anticipo degli importi CIG con richiesta di pagamento diretto da parte dell’Istituto di previdenza come il 99% delle aziende italiane, è anche dovuta alla pendenza della procedura concordataria, con la conseguenza che la stessa si trova vincolata al rispetto delle disposizioni e autorizzazioni degli Organi della Procura del Tribunale di Busto Arsizio”.

“Da ultimo, si precisa che la società, il cui interesse primario è la salvaguardia e la tutela dei propri dipendenti, è attiva ed è in costante monitoraggio delle erogazioni della CIG da parte dell’Istituto Nazione di Previdenza Sociale”.

(foto di repertorio)

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