Emergenza

Coronavirus e terremoto, aggiornato il piano di Protezione civile

Che fare se arriva il terremoto in emergenza Coronavirus? Aggiornato il Piano di Protezione civile comunale.

L’AQUILA – Che fare se arriva il terremoto in emergenza Coronavirus? Aggiornato il Piano di Protezione civile comunale.

Il Piano di Protezione civile comunale è stato aggiornato, prefigurando scosse di terremoto durante l’emergenza Coronavirus.

Lo hanno annunciato in conferenza stampa il sindaco Pierluigi Biondi, l’assessore Fabrizio Taranta e il dirigente Lucio Nardis.

“La necessità dell’aggiornamento – ha spiegato il sindaco – è nata nell’ambito dell’utile scambio di opinioni in sede di Unità di Crisi, dove ci siamo chiesti come trattare la vasta platea di cittadini da tenere in sicurezza in caso di terremoto, in piena emergenza Covid. Oggi la situazione è migliorata, ma abbiamo fatto tesoro di questa esperienza, calandola nel Piano di Protezione civile comunale”.

Nello specifico, l’assessore Fabrizio Taranta ha illustrato le novità del Piano rivolto naturalmente alla popolazione non ospedalizzata in quanto, come sottolineato in precedenza da Biondi, San Salvatore e G8 sono comunque sicuri dal punto di vista sismico.

Come spiegato dall’assessore Taranta, invece, i positivi non ospedalizzati in isolamento domiciliare o coloro i quali sono in quarantena, dovranno seguire determinate indicazioni rispetto alla propria abitazione. I residenti nei Progetto CASE e MAP dovranno cercare di rimanere all’interno delle proprie abitazioni, essendo progettate per resistere ai terremoti, mentre gli altri dovranno uscire e attendere i “verificatori” nei pressi di casa, con dpi e distanza di sicurezza. In caso le condizioni dell’abitazione non permettano il rientro, ci sarà il trasferimento in alloggi dei Progetto CASE e MAP a disposizione attraverso un servizio di trasporto messo in campo da AMA. Per tutti gli altri, ovvero chi non è positivo e non è in quarantena, non cambia nulla, ci si porta nelle aree di attesa, naturalmente muniti di dpi e senza assembramenti.

“Il capo Dipartimento di Protezione civile nazionale – ha sottolineato Biondi – ci ha chiesto copia dell’aggiornamento, perché siamo tra i primi Comuni ad avere un documento di questo tipo. L’Aquila, avendo fatto tesoro della necessità di prevenzione, traccia così una rotta che verrà seguita, magari anche migliorata, anche da altri comuni”.

“Questo è un primo passo – ha aggiunto l’ingegner Nardis – verso l’obiettivo strategico che si è dato l’amministrazione comunale di tenere vivo il Piano di Protezione civile”.

leggi anche
pierluigi Cosenza
L'intervista
L’Aquila Covid Free, il dottor Cosenza: “Agire prima per spezzare il contagio”