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Coronavirus, verso la fase 2: chi riparte in anticipo

Nel fine settimana il premier Conte potrebbe decidere di anticipare la ripresa di alcune attività prima del 4 maggio. Intanto si definiscono i dettagli della fase 2.

In questo fine settimana il premier Giuseppe Conte deciderà se anticipare alcune ripartenze per pochi settori produttivi, a partire da quello dell’edilizia. Dal 4 maggio invece inizia ufficialmente la fase 2.

Il parere positivo degli scienziati aprono alla possibilità che la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, possa essere anticipata dalla fatidica data del 4 maggio al 27 aprile, ma esclusivamente per selezionate attività. Edilizia, manifattura e attività commerciali dedicate, queste potrebbero ripartire prima della scadenza dell’ultimo decreto. Il premier Giuseppe Conte deciderà entro il weekend, in una nuova girandola di contatti con gli enti locali e gli esperti del comitato tecnico scientifico e della task force di Vittorio Colao. I sindacati, che lavorano con il governo per aggiornare i protocolli di sicurezza sul lavoro, frenano, mentre le Regioni, a partire dal Dem Stefano Bonaccini e Confindustria, premono per riaccendero il motori.

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Coronavirus, la fase 2.

Nel frattempo si vanno definendo intanto nuovi dettagli su come sarà la fase 2, a partire dal cruciale snodo dei trasporti. Secondo l’Ansa, “resteranno in una prima fase le limitazioni per i viaggi fuori dalle regioni ma, spiegano gli scienziati, potrà muoversi chi vive al confine. Una bozza di documento del ministero individua nuove regole per bus, metro, treni, aerei, con misurazione della temperatura nelle stazioni. Per evitare ore di punta ci saranno tariffe differenziate nelle diverse fasce e poi biglietti elettronici, percorsi a senso unico in entrata e uscita, posti distanziati e sistemi conta persone. Non solo: si userà la mascherina, spiega l’Inail, sui bus, come nei luoghi di lavoro. La Camera anticipa le scelte del governo e impone a deputati, premier e ministri di indossarla nelle aule parlamentari. È difficile che l’obbligo sia imposto anche a chi cammina per strada, ma la fase della “convivenza” con il virus sarà segnata dall’uso di guanti, mascherine, disinfettanti per le mani: l’approvvigionamento sarà un punto di tenuta cruciale della ripartenza. Il dato da tenere d’occhio sarà sempre l’indice di contagio R0, che è sceso tra lo 0,5% e lo 0,7%, e permette di progettare la riapertura: “Oggi più guariti che nuovi malati, è un segno positivo ma serve ancora molta prudenza e gradualità”, dice il ministro Roberto Speranza. Non si può di sicuro, avverte il presidente del Css Franco Locatelli, riaprire le scuole, perché il rischio è riportare l’indice ben sopra l’1. Anche per l’estate “scordiamoci i campi estivi e gli oratori”, aggiunge Locatelli: per i parchi, spiega, si stanno studiando controlli e accessi contingentati”.