Cultura

L’Aquila in poesia, la poetessa Alessandra Prospero premiata dalla città di Fermo

Sesta edizione del Premio Letterario Città di Fermo, alla poetessa aquilana Alessandra Prospero il Premio Speciale Associazione Culturale "Armonica-Mente".

Sesta edizione del Premio Letterario Città di Fermo, alla poetessa aquilana Alessandra Prospero il Premio Speciale Associazione Culturale “Armonica-Mente”.

La sesta edizione del Premio letterario Città di Fermo abbraccia idealmente L’Aquila con un riconoscimento speciale ad un’autrice che da anni si spende per il genere poetico. Il Premio letterario Città di Fermo ha assegnato infatti il Premio Speciale Associazione Culturale “Armonica-Mente” alla poesia Mia Signora (alla mia città) della poetessa Alessandra Prospero.

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La Presidente del Premio, Nunzia Luciani, organizza da anni il Premio, con l’Associazione Culturale “Armonica-Mente “, il patrocinio della Regione Marche, della Città di Fermo, dell’Arcidiocesi di Fermo, dell’Associazione culturale GueCi  e della Casa Museo Arnoldo Anibaldi.  Come ogni anno la scrupolosa giuria, presieduta da Susanna Polimanti, ha valutato le opere di poesia  in lingua italiana a tema libero, di  poesia religiosa, i Testi per teatro in vernacolo, e le lettere aperte a tema libero – Fiaba/Leggenda di fonte popolare e tradizione orale.

Alla poetessa, giornalista ed editrice aquilana è stato assegnato il Premio Speciale Associazione Culturale “Armonica-Mente” per la sua poesia dedicata alla sua città.

Ne riportiamo il testo:

Mia Signora

(alla mia città)

Di enorme mongolfiera

sospesa tra le ere

hai il respiro

e di fossile calcareo

hai l’odore acre,

mentre rassetti la balza

della tua veste mattoncina

e aggiungi nuovo metallo

a un busto deputato ad abbracciare

le tue convalescenze.

Il notturno estivo ti dà chiarore:

svela il tuo dono

e le tue intime ricchezze,

baciandoti travertino.

L’abbraccio arenario

è un corale formicaio umano,

curioso e assiepato

in cerca delle tue manifeste ferite

e delle tue celate risorse.

Cercherò la tua resilienza in porfido

nel quotidiano.

Nel milllenario

ti stringerò ancora,

mia Signora.

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