La replica

Mascherine a peso d’oro, la replica di un commerciante

Mascherine da lavoro vendute a caro prezzo, la replica di Brico Io al Capoluogo.

Mascherine da lavoro vendute a caro prezzo, è giunta in redazione una nota da parte di una delle attività commerciali nel nucleo industriale della Stazione che, sentendosi tirata in causa, ha ritenuto di dover replicare al pezzo del Capoluogo.

Nella giornata di giovedì scorso Il Capoluogo ha pubblicato la notizia riguardante il costo decisamente alto al quale venivano vendute alcune mascherine da lavoro all’interno di un’attività commerciale nel Nucleo Industriale della stazione dell’Aquila.

Nell’articolo si parlava di una spesa di poco meno di 15 euro per due semplici mascherine da usare per l’attività lavorativa di falegnameria. Al tempo stesso, si riportava che la Guardia di Finanza, attivatasi per i relativi controlli all’interno del punto vendita, rilevava quanto denunciato da molti lettori al Capoluogo, sottolineando però che “per legge a questo tipo di attività commerciali  è consentito di aumentare il prezzo d’acquisto fino al 300%”.

Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di replica da parte di una attività commerciale che si è evidentemente riconosciuta nella descrizione fatta nell’articolo, pur non essendo l’unica ad insistere nella zona della stazione dell’Aquila.

Nella nota, Brico Io spiega:

Nell’articolo viene sostenuto che: (i) mascherine per il bricolage sarebbero state vendute a prezzi “spropositati”, addirittura al triplo del prezzo standard; (ii) si tratterebbe di mascherine che nulla hanno a che fare con le FFP2 e FFP3 o con le mascherine chirurgiche, essendo semplici mascherine “da usare per l’attività di falegnameria”.
In maniera tendenziosa si fa inoltre riferimento alla possibilità, per i commercianti, di aumentare del 300% il prezzo delle mascherine, lasciando intendere che ciò sarebbe avvenuto nel caso di specie.
Vero è, invece, che la Guardia di Finanza ha nei giorni scorsi effettuato proprio presso il negozio Brico io de L’Aquila una verifica dei prezzi e della qualità delle mascherine e ne ha riscontrato la perfetta regolarità.
Alla gravità del fatto di procedere alla pubblicazioni di semplici illazioni, senza averle neppure verificate, si aggiunge quello di instillare il dubbio che un comportamento, di cui è stata formalmente accertata la liceità dalle Autorità preposte ai controlli, sia comunque scorretto.

L’attività commerciale chiede quindi che venga chiarito:

– che le mascherine N95 sono state vendute nel nostro negozio de L’Aquila ad euro 14,90 a confezione e che ogni confezione conteneva 2 mascherine. Ogni mascherina perciò è costata al cliente euro 7,45: si tratta di un prezzo in linea con quelli attualmente adottati dagli operatori del mercato e, anzi, tra i più economici;
– che le predette mascherine corrispondono alle FPP2 ma risultano prive della marcatura CE in quanto la stessa non è richiesta dalla normativa emanata a seguito dell’emergenza Coronavirus;
– che le mascherine hanno un prezzo solo leggermente più alto rispetto a prima dell’emergenza perché, come facilmente intuibile e comunque riportato dai media, vi sono notevoli difficoltà nell’approvvigionamento, con conseguenti maggiori costi; inoltre gli stessi produttori e fornitori hanno aumentato i prezzi così come sono più alti i costi che i negozi devono sostenere per restare aperti: basti pensare alle spese per la costante sanificazione dei locali, per dotare i lavoratori dei necessari DPI, per l’impiego di risorse dedicate allo studio e alla messa in pratica delle norme in continua evoluzione e dei protocolli di sicurezza.

E’ bene che venga chiarito che i commercianti sopportano innumerevoli difficoltà e costi aggiuntivi per restare aperti e per reperire le merci – soprattutto richieste come le mascherine – e si sobbarcano i rischi e gli oneri di controlli e ispezioni.
In questo momento di emergenza, peraltro, ognuno è chiamato a fare la propria parte e a dare il suo contributo al bene comune e alla ripresa del Paese: Brico io, dalla sua, cerca inter alia di reperire le mascherine e altri beni di prima necessità e mette le sue risorse al servizio della clientela.

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