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Coronavirus L’Aquila, non si fermano i pacchi viveri della Caritas

Coronavirus e Pasqua, non si ferma il lavoro della Caritas dell'Aquila per dare una mano a chi ha bisogno. L'intervista del Capoluogo a don Dante Di Nardo.

Coronavirus, non si ferma il lavoro dei tanti volontari della Caritas dell’Aquila impegnati a consegnare pacchi viveri a chi si trova in uno stato di necessità.

Il Coronavirus non è solo un’emergenza sanitaria ma anche sociale, dal momento che sono tante le persone che non possono lavorare da più di un mese e hanno sulle spalle famiglie da sostenere.

A gestire il lavoro della Caritas dell’Aquila in questi giorni di emergenza Coronavirus, il direttore don Dante Di Nardo, parroco di Pettino.

Don Dante in questi giorni di emergenza, protetto da guanti e mascherina ha fatto più volte la spola tra i supermercati dell’Aquila e gli uffici della Caritas dove sono stati assemblati i pacchi con viveri e generi di prima necessità per tutti quelli che avevano bisogno.

“La platea di persone che si rivolge a noi – spiega don Dante al Capoluogo – è aumentata notevolmente con l’emergenza Coronavirus anche se il nostro lavoro non si è mai fermato e prosegue 365 giorni l’anno”.

Il Coronavirus ha lasciato tanti a casa dal lavoro e in molte famiglie aquilane non ci sono letteralmente i soldi per mettere il piatto in tavola”, aggiunge.

“Basti pensare – aggiunge – a chi già si trovava in una situazione di fragilità e si sono aggiunti figli, fratelli e sorelle che sono scivolati verso il basso: chi lavorava a settimana, chi purtroppo era costretto ad accettare lavoretti a nero, chi faceva il cameriere e si potrebbero fare mille altri esempi ancora. Queste persone che entrate hanno? Nessuna“.

E se non hai nessuna entrata non mangi. Per questo la Caritas dell’Aquila come nel resto d’Italia non ha lasciato nessuno da solo e con le adeguate protezioni per evitare la diffusione del Coronavirus ha distribuito i pacchi.

“Ieri abbiamo distribuito 42 pacchi – spiega don Dante – questi i numeri e la media giornaliera in questo momento di emergenza. Abbiamo provveduto anche alla consegna a domicilio per chi non poteva muoversi o per una questione di delicatezza. Tanta gente non chiede per vergogna o per pudore e non viene per timore di essere riconosciuta. Bisogna rispettare la dignità delle persone che già stanno soffrendo e si sentono umiliate. Per questo motivo abbiamo incentivato il lavoro dei nostri volontari che tramite le parrocchie o un giro di telefonate nei quartieri hanno cercato di capire quali sono le situazioni di difficoltà su cui intervenire”.

Oggi, sabato prima di Pasqua, verranno preparati gli ultimi pacchi viveri. Il lavoro poi ricomincerà mercoledì. I pacchi sono stati realizzati grazie alle donazioni da privati e enti, uno dei punti di raccolta della Caritas dell’Aquila è il supermercato Conad dell’Aquilone dove è stata attivata anche la Spesa sospesa.

Cosa c’è mediamente in un pacco?

“Innanzitutto – chiarisce don Dante – vediamo di quante persone è composto il nucleo familiare. In ogni caso mettiamo riso, olio, pasta, legumi, farina, zucchero, caffè detersivi, sale. Una spesa che può coprire un mese e che presta attenzione anche all’igiene personale e della casa inserendo prodotti come varechina, shampoo e bagnoschiuma soprattutto in un momento come questo dove l’igiene è fondamentale per evitare la diffusione del Coronavirus”.

Non solo spesa ma anche il pagamento delle utenze per chi, durante l’emergenza Coronavirus rischia di ritrovarsi senza luce, acqua e gas e con fasci di bollette vecchie da saldare.

“Probabilmente quelle di marzo e aprile potranno aspettare ma molte persone non lavorano da mesi e abbiamo provveduto a saldare tutte le vecchie utenze sospese”, aggiunge.

“Non ci fermiamo mai, il nostro è un lavoro continuo e realizzabile grazie all’intervento di chi viene spostamento a dare una mano. Abbiamo un esercito di volontari che ruota attorno al mondo della carità a cui va il mio grazie più sentito perchè senza di loro questo non sarebbe possibile”.

“Domani è Pasqua, festa di speranza e resurrezione. Auguro a tutti di poter trovare un po’ di pace nel cuore in un momento così difficile. Noi continueremo a fare il possibile per sostenere chi ha bisogno anche dopo la fine dell’emergenza Coronavirus”, conclude.

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