Speciale coronavirus

Speciale Coronavirus, da Brescia a L’Aquila: cronaca di un’emergenza

L'emergenza coronavirus raccontata dagli addetti ai lavori da tutta Italia. L'Aquila, Imperia, Brescia e Alghero. Dati e testimonianze.

Coronavirus, uno spaccato dell’Italia alle prese con l’emergenza da Covid-19. L’Aquila, Brescia, Alghero e Sanremo. Quattro città, quattro contesti emergenziali diversi.

Lo speciale sul coronavirus da quattro angolazioni, nel confronto tutto giornalistico, basato su dati, statistiche, analisi e testimonianze. Protagonisti la direttrice del Capoluogo.it Roberta Galeotti, la direttrice di Riviera24.it, Alice Spagnolo, Vittorio Prestini, editore di QuiBrescia.it e il giornalista Antonio Burruni, per la redazione di Alguer.it, da Alghero.

Qui il video della diretta.

Coronavirus, il confronto

Un quadro di zone e regioni d’Italia in lotta contro il Covid-19, un’emergenza diventata pandemia. Nel racconto di chi tutti i giorni, per lavoro, è a contatto con novità sul coronavirus e aggiornamenti di cronaca. Un nuovo modo, del tutto inedito, di fare giornalismo locale e di trasmettere informazioni alla gente.

La situazione più critica sul fronte coronavirus si registra in Lombardia, dove l’epicentro dell’epidemia si colloca tra le province di Bergamo e Brescia. “Qui abbiamo intorno ai 10mila casi accertati” riferisce Vittorio Prestini. “La situazione è molto grave: campane a morte in ogni paese, ambulanze che si sentono in continuazione. Ci chiediamo: quando il coronavirus smetterà di mordere la nostra provincia? C’è molta preoccupazione per il futuro, soprattutto per quello imminente. Con la Pasqua vicina si teme che vengano meno molte attenzioni da parte dei cittadini“.

“Sui contagi – continua Prestini – andrebbero fatti approfondimenti chiarificatori. In particolare andando ad analizzare le situazioni legate ai contagi scoppiati nelle case di riposo del territorio“.

A L’Aquila si sfiorano i 200 contagi nell’intera provincia. Oggi sono stati 72 i casi in più rispetto a ieri, dai dati ufficiali del Servizio Sanitario regionale. Il coronavirus ha condizionato anche la commemorazione del sisma, a undici anni dal maledetto 6 aprile 2009. “Un 6 aprile diverso, quest’anno, dove il ricordo ha dovuto rinunciare all’abbraccio collettivo di una città e un territorio. Ci siamo affidati alla luce, la luce della speranza, con un faro che illuminava Piazza Duomo, visibile da tutta la città, e luci di candele a splendere su ogni finestra o balcone. Ciò che spaventa di più, oltre all’emergenza sanitaria in sé, è l’idea di dover ricominciare da capo, di nuovo, quando l’emergenza finito. Perché si dovrà trovare il modo di andare avanti, di ripartire”, ha spiegato la direttrice Roberta Galeotti.

La Liguria conta più di 4mila persone positive al Covid-19. Gli ospedali sono in gravi difficoltà. Nello specifico della provincia di Imperia “a preoccupare è soprattutto il fenomeno delle seconde case per il rischio contagi. Imperia, non a caso, si trova ad essere la seconda provincia per numero di contagi in regione. Anche a causa del grosso scambio con i francesi, in considerazione del fatto che la Francia ha attuato le misure di sicurezza tardi rispetto all’Italia. Ora la mortalità è aumentata in maniera esponenziale soprattutto all’interno delle Rsa”, spiega Alice Spagnolo.

In Sardegna, la testimonianza da Alghero resa da Antonio Burruni parla di meno di mille casi in tutta la regione. La più colpita è la provincia di Sassari. Ad Alghero c’è un convitto scolastico che è stato messo a disposizione per il personale medico-sanitario che lavora negli ospedali, affinché si scongiuri il rischio contagi con le famiglie a casa.

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