#iorestoacasa

Coronavirus, infermieri domiciliari in trincea: “Restate a casa”

"Voi che potete, per favore, restate a casa". L'appello di Claudia, infermiera domiciliare. #iorestoacasa per contenere il contagio da Coronavirus.

Insieme alle altre categorie che non possono permettersi di rimanere a casa, in trincea contro il Coronavirus ci sono anche le infermiere domiciliari. L’appello è sempre lo stesso: chi può, resti a casa. Il contributo di Claudia Ragone.

Oltre al prezioso servizio svolto da tutti i professionisti del sistema sanitario nazionale, nell’emergenza Coronavirus, ci siamo anche noi, infermieri, fisioterapisti e logopedisti che prestano servizio, presso il domicilio di migliaia di assistiti su tutto il territorio provinciale aquilano.

Si, ma chi siamo?
Siamo quelli che ogni mattina escono di casa per recarsi nelle abitazioni dei nostri pazienti, cercando di svolgere tutte le prestazioni assistenziali nelle condizioni di massima sicurezza per noi e per i nostri assistiti, spesso anziani o immunodepressi. Siamo quelli che effettuano decine di accessi giornalieri, rimbalzando da un domicilio all’altro, districandoci tra paesini e città, passando per il centro prelievi dell’ospedale e poi di nuovo in macchina verso un nuovo paziente; alcuni di noi si recano anche in case di riposo e case famiglia, tutto questo in collaborazione con la nostra centrale operativa e i nostri coordinatori che insieme a noi stanno garantendo, in un momento delicato come questo, la continuità dell’assistenza sanitaria domiciliare.

In questo momento siamo personalmente molto esposti al rischio biologico dovendo spostarci frequentemente e avendo a che fare con malati prevalentemente provenienti da dimissioni ospedaliere; questo rischio però non riguarda solo noi stessi in quanto, ognuno di noi, potrebbe diventare potenziale vettore per i pazienti stessi, che ribadiamo ancora una volta essere per la maggior parte persone anziane o immunodepresse; inoltre al rientro a casa dopo una giornata di lavoro potremmo diventare un potenziale rischio anche per le nostre famiglie.

Allora quello che chiediamo a tutti è di aiutarci. La collaborazione tra cittadini, professionisti e istituzioni è fondamentale soprattutto in situazioni di emergenza e per questo, vi chiediamo di collaborare con noi. Aiutateci a proteggervi. Nel territorio aquilano, per adesso, siamo stati fortunati perché i contagi sono ancora pochi e controllati, ma questo non può e non deve essere un lasciapassare per dare libero sfogo ai nostri egoismi personali. Quando un familiare di un nostro assistito esce due volte al giorno per andare “solo a fare la spesa” all’alimentari sotto casa, o non rispetta la distanza di sicurezza, o ancora invita presso la propria abitazione amici e vicini, si espone superficialmente al contagio, diventando a sua volta un potenziale rischio per noi e per il nostro paziente successivo. La famosa storia del cane che si morde la coda. Quando vi viene chiesto di restare in casa e di rispettare alcuni comportamenti è anche per noi, per voi e per tutti gli altri malati presenti sul territorio, che nella realtà aquilana vi assicuriamo essere molti.

Noi provvediamo ogni giorno a comportarci nel modo più professionale possibile per garantirvi che la vostra salute sia al primo posto della nostra assistenza, ma voi che potete, per favore, restate in casa.

Presto torneremo a mostrarvi il nostro sorriso oggi nascosto da una mascherina.

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