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Coronavirus, 3 mila ferratelle da Castelnuovo per il personale del g8

3 mila ferratelle per il personale del g8 dell'Aquila. Dolce solidarietà da parte di una mamma di Castelnuovo nell'emergenza Coronavirus.

Una montagna di ferratelle preparate con amore da una mamma di Castelnuovo per il personale del g8 al San Salvatore dell’Aquila, impegnato in questi giorni di emergenza per il Coronavirus.

Una “dolcissima idea” di Raffaella Sidoni, originaria di Castelnuovo,  che ha realizzato le ferratelle anche in ricordo del capofamiglia, il marito Giovanni Di Marco, scomparso lo scorso settembre, tecnico del laboratorio analisi dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila.

Raffaella ha impastato 140 uova per realizzare circa 3 mila ferratelle, divise in 150 sacchetti; è stata aiutata dalla nuora Giulia Maurizio e dalla mamma Cecilia Gaudieri, una nonna di ferro che a 85 anni ancora ammassa e impasta come una volta e non la ferma nemmeno il Coronavirus.

Aladino Di Marco invece, figlio di Giovanni e Raffaella e compagno di Giulia, si è occupato questa mattina della consegna in ospedale.

di marco ferratelle

Il Capoluogo è stato il tramite di questo gesto solidale in tempo di emergenza, mettendo in contatto la famiglia Di Marco con l’ospedale dell’Aquila, attraverso l’assessore regionale Guido Liris.

“Il Coronavirus ci ha mostrato quanto sia prezioso l’apporto che dà alla società ogni singola persone che opera dentro l’ospedale. Mio padre ci ricordava sempre i sacrifici che si fanno all’interno delle strutture sanitarie per alleviare ogni giorno la vita e la situazione dei pazienti. Con i nostri dolci, fatti così come si facevano nella tradizione aquilana, abbiamo voluto fare un gesto semplice, per ringraziare chi si sta prendendo cura di tutti noi!”, spiega Aladino al microfono del Capoluogo.

“In questa circostanza, in cui il Coronavirus chiama tutti al proprio dovere, che sia di lavoro o semplicemente di attenersi alle regole che ci sono state richieste – aggiunge – sono sicuro che mio padre avrebbe fatto quanto nelle sue possibilità non solo per dovere di nazione ma soprattutto per passione”.

Non solo i dolci ma anche una donazione in denaro per l’ospedale, finalizzata all’acquisto di quanto necessario in questo periodo di emergenza Coronavirus.

“Si tratta di piccoli gesti, ma il mare è comunque composto da tante gocce. Il Coronavirus ci impone di stare a casa il più possibile per evitare la diffusione del contagio. Anche da casa possiamo aiutare non solo chi soffre ma chi sta in trincea, come i medici e il personale degli ospedali, i veri guerrieri in questo momento così delicato”, conclude.

“Ringrazio questa famiglia, queste donne straordinarie per la loro generosità – è il commento dell’assessore Liris – il ricordo di Giovanni Di Marco è ancora vivo. Se fosse stato con noi avrebbe lottato senza esclusione di colpi in questa guerra di emergenza. Un gesto che ci da uno sprone importante per andare avanti”, è il commento dell’assessore Liris.

 

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