L'aquila

Coronavirus, Iorio: “Medici di base e pediatri in guerra senza armi”

Medici di base e pediatri in prima linea contro il Coronavirus, ma mancano i kit di protezione. La denuncia di Emanuela Iorio in III Commissione.

Commissione Politiche sociali, culturali e formative, l’intervento di Emanuela Iorio sulla situazione Coronavirus: “Medici di base e pediatri in prima linea, ma mancano gli strumenti”.

Nell’ambito della riunione della III Commissione consiliare Politiche sociali, culturali e formative presieduta da Chiara Mancinelli, il commissario e medico Emanuela Iorio ha lanciato l’appello a dotare medici di base e pediatri di tutti gli strumenti utili a fronteggiare l’emergenza sanitaria relativa al Coronavirus: “Anche in questa sede – ha sottolineato Iorio – veniamo ringraziati in quanto siamo “in trincea”, come primo front office, ma ci sono carenze nella fornitura di materiali e kit di protezione“. Per dirne una, la commissaria Iorio ha sottolineato: “Per gli occhi usiamo occhiali da saldatore quanto andrebbero utilizzate protezioni più adeguate. Siamo in prima linea, ma siamo in guerra senza armi“.

Ma non è l’unico problema denunciato: per Emanuela Iorio andrebbe infatti potenziata la “comunicazione” sulle disposizioni e le raccomandazioni per evitare contagi, in più lingue: “Un collega mi ha riferito che è entrato in ambulatorio un arabo che non era a conoscenza della situazione e non capiva quanto esposto con il famoso decalogo. Non conosceva né l’italiano e né l’inglese e si è presentato con un bambino che fortunatamente aveva altri problemi, ma è stato un rischio. Occorre tradurre le informazioni in più lingue, almeno tutte quelle delle etnie presenti sul territorio”. Per la stessa commissaria, anche molti cittadini di lingua italiana risultano “sorpresi” dall’emergenza, per cui la comunicazione andrebbe potenziata a 360 gradi.

Altro capitolo, la questione scuole, tra caos burocratico e incertezze: “Alcuni Uffici non si sono adeguati al DPCM, se nella filiera gerarchica qualcuno non attempera alle disposizioni si creano problemi. Occorre muoversi in maniera più incisiva verso quegli enti che non si adeguano”.

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