Agricoltura

A Massa d’Albe tornano di moda le colture dimenticate

Colture antiche e dimenticate, piante e bacche millenarie. A Massa d'Albe un'idea nostalgica e innovativa: Le radici del gusto.

Ad un’ora di macchina dalla capitale, in provincia dell’Aquila, l’archeologa Emanuela D’Angelo ha deciso di mettere a frutto le sue competenze, per valorizzare la terra alle pendici del Velino. È nata, così, a Massa d’Albe l’impresa “Le radici del gusto”.

Finisce su Repubblicache ne parla così Le radici del gusto, avventura imprenditoriale di Emanuela D’Angelo. Azienda agricola bio, un’impresa agricola realizzata grazie al contributo dei fondi europei, basata sul recupero e la coltura delle piante antiche.

Un’idea che prende, quindi, le radici dall’agricoltura del passato, coniugandola al presente e alle nuove esigenze del settore. L’innovazione che nasce dalla storia, in questo caso, dalla storia legata a doppio filo ad un’agricoltura di cui c’è ancora bisogno.

«L’idea – spiega a Repubblica Emanuela D’Angelo – è nata dal mio lavoro di archeologa preistorica. Dai materiali che recuperavamo ho pensato che sarebbe stato bello recuperare molte piante antiche, come la rosa canina, il prugnolo, il sambuco, il ginepro, il corniolo. Il nesso tra lo scavo archeologico e i nuovi-vecchi scavi agricoli non manca mai».

Le radici del gusto racchiude quindi la nostalgia per l’agricoltura di un tempo e la ferma volontà di riportarla sui mercati, anche a piccoli passi. Non solo radici di gusto, ma di iniziativa, coraggio e romanticismo. Basti pensare che le terre coltivate sono quelle che, in passato, coltivavano i nonni di Emanuela. Tra le colture dimenticate rientra anche la canapa, dalla quale si ottiene un olio ricco di Omega3. Oltre all’olio, c’è anche la birra ricavata direttamente dalla canapa, che porta il nome di Siria, la bimba di Emanuela.

Il territorio è frazionato e non comodissimo per i lavori agricoli. Ma con tanta buona volontà, passione ed entusiasmo l’azienda cerca di andare avanti e di crescere nel tempo.