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Cam, lotta agli evasori: parte il recupero crediti

Tra gli evasori molte attività commerciali e utenze ad alto consumo idrico, non solo private. Controlli a tappeto, in una settimana già 21 distacchi effettuati

Il CAM spa dichiara guerra agli evasori. Non è più tollerabile il fenomeno dell’evasione del canone acqua. È una questione di rispetto del bene pubblico.

A fronte delle migliaia di onesti cittadini che pagano regolarmente ci sono tanti cittadini, attività economiche e anche enti pubblici, che non pagano e ancora troppe utenze non registrate che continuano a usufruire di un bene prezioso senza preoccuparsi minimamente dei costi che la collettività sostiene per garantire il servizio: dall’emungimento dei pozzi alla distribuzione in ogni singola unità immobiliare, alla depurazione.

Tra gli evasori molte attività commerciali e utenze ad alto consumo idrico, non solo private.

La società pubblica dell’acqua ha deciso di accelerare e ha elaborato una precisa e incisiva linea di azione. Saranno intensificati i controlli. Sono state create 7 squadre di tecnici dedicate esclusivamente al distacco dei morosi. Si è cominciato da Avezzano che, per ovvie ragioni matematiche, conta il maggior numero di evasori: 1.100 circa per 3,8 milioni di euro di bollette scadute e non pagate.

Parallelamente si darà impulso ulteriore alla ricerca di utenze abusive. Gli allacci abusivi saranno denunciati alle forze dell’ordine per furto aggravato dalla circostanza che ad essere sottratto alla rete di distribuzione è un bene destinato ad un fondamentale servizio pubblico.

Solo nella settimana dal 17 al 21 febbraio sono stati effettuati 21 distacchi, 91 da inizio anno. Ma con l’aumento delle squadre l’obiettivo è di effettuare 80 distacchi a settimana. Poi ci sono le utenze che non sono a ruolo, se ne stimano diverse centinaia se non migliaia. Solo venerdì sono stati individuati due condomini, per un totale di 21 utenze, totalmente sconosciute.

A giorni sarà pubblicato il bando di gara per individuare un operatore economico per il recupero di € 12 milioni circa di crediti anche attraverso lo strumento dell’ingiunzione fiscale. L’azienda deve recuperare circa 20 milioni di euro fino al 2017, così come previsto nel piano di concordato.

Chiediamo la massima collaborazione agli utenti al fine di regolarizzare le posizioni debitorie. Gli uffici sono a disposizione per andare incontro a chi è in difficoltà, ma sempre nel rispetto della legge.

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