Il caso

Bella Ciao in classe: “Inno che celebra la nascita della democrazia”

Bella ciao in classe, solidarietà all'insegnante. Gli interventi del dirigente scolastico, Sinistra italiana e Cgil.

L’AQUILA – Dopo la protesta di Daniele D’Angelo, la scuola fa quadrato attorno all’insegnante che fa suonare Bella Ciao in classe. Solidarietà anche da Cgil e Sinistra Italiana.

“Il dirigente scolastico Marcello Masci si dichiara profondamente amareggiato dell’entrata a gamba tesa e dell’intromissione della politica nella scuola. Precisa che la libertà di insegnamento è uno dei cardini della Costituzione italiana, che va difeso con i denti. La canzone in oggetto non è scandalosa, semmai è l’inno che celebra l’atto di nascita della nostra democrazia“. Così il dirigente scolastico della scuola Patini, Marcello Masci, che si dissocia dalle parole a lui attribuite dal consigliere comunale Daniele D’Angelo nel denunciare il caso di un’insegnante che fa suonare Bella Ciao durante le lezioni.

Intanto il Consiglio di Istituto chiede le scuse di D’Angelo: “Vogliamo che il consigliere comunale Daniele D’Angelo chieda scusa alla professoressa, al dirigente scolastico, ma anche agli alunni, che sono le vere vittime della sua inaccettabile strumentalizzazione politica”. Il presidente del Consiglio d’Istituto della Mazzini Patini, Maurizio Mucciarelli, interviene sulla vicenda degli attacchi lanciati da D’Angelo nei confronti della docente di musica della scuola media Patini, accusata dal consigliere di Benvenuto Presente di aver fatto cantare in classe “Bella Ciao”, canzone inserita nei testi scolastici. Mucciarelli parla a nome della componente dei genitori del Consiglio d’Istituto: “Con convinzione prendiamo le distanze e ci dissociamo da quanto dichiarato dal consigliere comunale D’Angelo”,
afferma Mucciarelli, “sottolineando che non esiste alcun gruppo di genitori che condivide le sue accuse. Riteniamo invece doverose le sue scuse alla professoressa ingiustamente coinvolta in questa vicenda, al dirigente scolastico Marcello Masci che ha difeso la libertà d’insegnamento e soprattutto ai nostri figli, utilizzati per fini politici. La politica, a nostro avviso, non deve entrare nelle scuole e non deve prendere di mira gli insegnanti che ogni giorno si prodigano per accompagnare la crescita dei nostri figli”.

“Esprimiamo vicinanza, affetto e solidarietà – hanno poi scritto i docenti della scuola – alla nostra collega per l’attacco del tutto fuori luogo da parte di un personaggio politico. Ribadiamo la nostra fedeltà ai valori della Repubblica e alla sua Costituzione, nata grazie al coraggio delle donne e degli uomini che si opposero alla dittatura. Oggi noi, donne e uomini liberi e democratici, docenti ed educatori al servizio di quei valori, ci opponiamo con fermezza a chiunque tenti di condizionare la libertà di insegnamento, strumentalizzando finanche una canzone come “Bella Ciao”, che è di parte e divisiva, sì, perché separa gli antifascisti dai fascisti, i democratici dagli antidemocratici, la libertà dalla dittatura e che, come ribadito dal nostro dirigente scolastico, è l’inno che celebra la nascita della nostra democrazia.

Solidarietà alla professoressa è arrivata anche da Pierluigi Iannarelli, del Circolo di Sinistra Italiana: “Trovo gravissimo e intollerabile intervenire sulla programmazione e il piano formativo di una scuola, nella speranza che il Preside non si faccia condizionare, il che sarebbe ancora più grave. La nostra Costituzione e le sue istituzioni, anche scolastiche, sono fondate sui valori della resistenza. Quella canzone ne è un emblema e come tale non può e non deve essere censurata, ne strumentalizzata da alcuno per mera e bieca propaganda. Incondizionata solidarietà al docente!”.

Sulla stessa linea la Flc Cgil con la segretaria generale dell’Aquila, Miriam Del Biondo che “deplora la posizione assunta dal consigliere comunale Daniele D’angelo che entra con arroganza nella libertà di insegnamento, diritto individuale di ogni docente sancito dall’articolo 33 della Costituzione. La libertà di insegnamento rende la scuola pubblica italiana un’alta espressione di esercizio della democrazia e le attribuisce il carattere di officina di sperimentazione didattica al fine dell’acquisizione della conoscenza. […] La politica non ha competenza in fatto di insegnamento ed è bene che stia lontana dalle aule e si impegni, invece, nei luoghi deputati per assicurare alla scuola pubblica la dignità che le spetta in termini di risorse, edilizia e servizi. Riteniamo che l’invadenza del consigliere D’angelo sia un segnale preoccupante del clima che si respira in città e ci uniamo a tutte le voci che in queste ore stanno contestando un gesto che non fatichiamo a definire di propaganda. Esprimiamo la nostra solidarietà all’insegnante e condividiamo pienamente la risposta del Dirigente Scolastico”.

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